Dall’inchiesta piuttosto delicata sui fatti di Voghera in cui Youns El Boussettaoui, 39enne di origini marocchine è rimasto ucciso dopo essere stato raggiunto da un proiettile esploso dall’assessore leghista Massimo Adriatici, emerge un retroscena alquanto curioso. A riferirlo è il Corriere della Sera secondo cui proprio l’assessore alla sicurezza di Voghera, prima dei tragici fatti, avrebbe pedinato la futura vittima Youns. E’ quanto emerso dai filmati delle prime telecamere sparse per il paese in provincia di Pavia e dai quali la procura avrebbe evidenziato una “coincidenza quantomeno anomala”.
Il riferimento sarebbe alla presenza, nei medesimi luoghi, di Adriatici e di Youns con quest’ultimo che camminava davanti, ignaro evidentemente della presenza alle sue spalle dell’assessore che potrebbe aver deciso di monitorare da vicino le eventuali gesta del vagabondo molestatore. Anche su questo aspetto procede la delicata inchiesta che potrebbe ora vedere come prossima mossa l’incidente probatorio al fine di cristallizzare due delle tre testimonianze dei clienti del bar Ligure in piazza Meardi, all’esterno del quale lo scorso 20 luglio Adriatici sparò al marocchino dopo essere stato colpito al volto.
VOGHERA, INCHIESTA SU MORTE YOUNS: LE ABITUDINI DI ADRIATICI
L’inchiesta sull’omicidio di Voghera però potrebbe complicarsi ulteriormente dal momento che i testimoni – entrambi stranieri – potrebbero non restare in città fino all’inizio del processo. Potrebbero ‘sparire’ se non addirittura cambiare completamente versione. Già uno di loro, il quale tra l’altro si era presentato in caserma spontaneamente per spiegare ciò che aveva visto, successivamente aveva cambiato in parte il racconto. Adriatici, nel frattempo, si trova ai domiciliari accusato di eccesso colposo di legittima difesa. Proprio durante il processo avrà modo di spiegare se effettivamente stava pedinando il 39enne o se la sua era una semplice azione di controllo già nota in altre occasioni. Emerge tuttavia non solo l’abitudine di Adriatici alle ronde armate ma anche a convocare dirigenti di polizia e ufficiali dei carabinieri ai quali spiegare il mestiere in fatto di sicurezza con frequenti sollecitazioni ai fine di adottare misure preventive per evitare degenerazioni. Adriatici, rispetto ai fatti che lo vedono coinvolto, ha sempre negato di aver voluto uccidere il marocchino.