“La cosa più sconvolgente di questa guerra insensata è il disprezzo per l’infanzia. Le immagini che offrono le tivù feriscono l’anima di chiunque ne abbia una. Osservare tanti bambini che vagano in Ucraina con i loro orsacchiotti tra le braccia ci fa venire la voglia di adottarli tutti, magari con la loro mamma, ammesso che ce l’abbiano ancora. I soli che si occupano dei piccoli sono i preti con le organizzazioni di volontariato cattolico, mentre il nostro governo invece di fornire aiuti di tipo umanitario alle popolazioni martoriate dalle bombe invia a Kiev e dintorni armi che servono a prolungare l’agonia del Paese invaso dai carrarmati russi.



Mi domando che razza di pacifisti siano coloro che regalano mitra e mitragliatrici ai resistenti. Non mi pare che il cessate il fuoco si possa ottenere aumentando le dotazioni militari. Se Draghi avesse orecchie per intendere, gli suggerirei di organizzare una catena nazionale per salvare i numerosi bambini rimasti orfani e condannati alla solitudine. I cittadini sono pronti – ne sono convinto – a finanziare una vasta operazione che vada incontro alle esigenze drammatiche dei figli abbandonati”.



VITTORIO FELTRI: “SONO PRONTO AD ADOTTARE UN BAMBINO DELL’UCRAINA”

“Le famiglie disposte ad adottarli credo siano numerose, tra le quali mi ci metto anche io con mia moglie. Per quanto entrambi noi si abbia l’età del dattero, abbiamo una casa grande e i mezzi per allevare chi ora è allo sbando. Questo è l’unico modo che avrebbe l’Italia per rendersi utile in un momento tragico come quello cui stiamo assistendo impotenti.

Coraggio, diamoci da fare, invece di chiacchierare a vanvera a favore della Russia o della Ucraina. E ricordiamo ai lettori che la vicenda dell’umanità è contrassegnata dalle guerre, nessuna delle quali giusta. La prima che si combatté fu tra Caino e Abele, due fratelli. Soccombette il secondo. Da allora in poi le genti si sono scannate e continuano a farlo convinte tutte di avere ragione. La storia è maestra di morte e di ingiustizie”. Vittorio Feltri per “Novella 2000”.