Il principe George ha rischiato di essere avvelenato. Il primo genito dei duchi di Cambridge, William e Kate, era finito nel mirino del terrorismo e nelle scorse ore il quotidiano “The Indipendent” ha rivelato al mondo la congiura che era stata ordita ai danni del piccolo erede britannico. In particolare, come riferisce la testata giornalistica britannica, “un uomo accusato di avere pianificato un attacco terroristico avrebbe raccontato a un agente sotto copertura di un piano ideato per avvelenare la famiglia reale”.



Uno scenario che fa rabbrividire e chi si arricchisce di dettagli nel prosieguo dell’articolo: il soggetto in questione è un 27enne, di nome Sahayb Abu, 27 anni, il quale avrebbe raccontato, nell’ambito di un dialogo avvenuto un anno fa con un agente infiltrato, che qualcuno che si trovava in carcere in quel momento (si ipotizza si tratti del fratello dello stesso Abu) l’aveva messo al corrente del piano esistente  nei confronti della famiglia reale, con particolare riferimento al principe George, finito nel mirino dei terroristi.



“VOLEVANO AVVELENARE IL PRINCIPE GEORGE”

“The Indipendent” va oltre e si addentra nei dettagli di quell’incontro, nel corso del quale il 27enne terrorista avrebbe descritto nel dettaglio il piano di avvelenamento ai danni del giovanissimo principe George, messo a punto dal propagandista filo-Isis Husnain Rashid. In cosa consisteva? La risposta è tanto semplice quanto folle: la tattica era quella di avvelenare tutti i gelati di un preciso punto vendita di una nota catena di gelaterie del Regno Unito nei pressi di Kensington Palace, dove i duchi di Cambridge sarebbero soliti approvvigionarsi di gelato, perché così i reali avrebbero con ogni probabilità acquistato il prodotto alterato e anche George l’avrebbe mangiato. Chiaramente, dopo queste dichiarazioni, le indagini si sono fatte sempre più serrate: Abu è finito in manette lo scorso 9 luglio, dichiarandosi estraneo ad atti terroristici, mentre suo fratello Mohamed sostiene di non avere mai parlato di atti terroristici nei confronti della Royal Family. Gli inquirenti e la macchina della Giustizia non si fermano.

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