Un panel di esperti dell’autorità per il traffico aereo europeo, la Eurocontrol, ha definito pressoché impossibile l’ipotesi di voli a lungo raggio green, ovvero poco inquinanti se non del tutto neutrali dal punto di vista dell’emissioni di carbonio. Il traffico aereo, infatti, da solo rappresenta una cospicua parte delle emissioni globalmente emesse, che secondo gli esperti pesa soprattutto per le rotte pari o superiori a 3mila km.



Da tempo, dunque, la comunità scientifica e ingegneristica mondiale si sta interrogando sulla possibilità di effettuare voli green, con l’esito di ridurre ampiamente le emissioni antropiche in linea con gli obiettivi accordati dai leader mondiali a Parigi. Eppure, le conclusioni a cui è giunta la Eurocontrol non sarebbero affatto positive, lasciando ben pochi dubbi sulla futura sostenibilità dei veicoli aerei. A livelli di numeri, definisce il panel, il principale intervento green sui voli dovrebbe essere effettuato sulle tratte a lungo raggio, che nonostante rappresentino appena il 9% dei viaggi giornalieri sono responsabili del 54% di tutte le emissioni. Differentemente, i voli fino ai 500km sono il 30% del totale e causano appena il 6% delle emissioni, che diventa il 22% per i voli tra i 500 e i 1.500 km, ovvero il 44% di quelli effettuati complessivamente.



Per i voli green a lungo raggio non sono possibili

Insomma, appena il 9% dei voli mondiali è responsabile di più della metà delle emissioni, ma di contro rendere green questi spostamenti potrebbe essere impossibile. I voli più brevi, infatti, potrebbero dotarsi di motori elettrici o ibrido-elettrici (alimentati ipoteticamente da pannelli solari istallati sull’aeromobile), mentre quelli a medio raggio stanno sperimentando l’uso dell’idrogeno al posto della paraffina.

Entrambe le soluzioni, però, non potrebbero funzionare per rendere green i voli a lungo raggio. Secondo la Eurocontrol, infatti, l’ipotesi dell’idrogeno sarebbe da scartare per due ragioni: la prima è che l’attuale produzione mondiale potrebbe coprire appena lo 0,1% della domanda; mentre la seconda è che sarebbe complicato creare serbatoi in grado di mantenere grandi quantità di idrogeno ad oltre 480 gradi per le 13 ore necessarie al viaggio. Invece, l’idea di rendere green i voli a lungo termine con l’utilizzo di batterie elettriche rappresenterebbe un fondamentale problema dal punto di vista fisico. Infatti, in base all’attuale capacità delle batterie sviluppate un aereo arriverebbe a pesare più o meno 10 volte il peso degli attuali Airbus A380 a pieno carico (pari anche alla metà del peso della Torre Eiffel). Per ricaricare le batterie in volo, invece, un aereo dovrebbe trascinarsi dietro circa 7 km di pannelli solari, secondo gli esperti.



L’unica soluzione per rendere green i voli a lungo raggio

A conti fatti, insomma, secondo la Eurocontrol, in base alle attuali tecnologie non sarebbe possibile rendere green i voli a lungo raggio. Escluso l’idrogeno per ovvi limiti produttivi (che si potrebbero risolvere solo per volontà delle aziende produttrici che investano ingenti somme di denaro) e l’ipotesi elettrica, secondo il panel di esperti l’alternativa è esclusivamente quella di ridimensionare i viaggi. Non più singoli aerei che effettuano voli da 13 ore, ma viaggi che prevedano alcuni scali lungo il percorso. Il limite di questa ipotesi? Sicuramente l’accettazione dei viaggiatori, magari non disposti a perdere tempo in scali che tarderebbe l’arrivo a destinazione.