I rincari distruggono i voli low cost, che registrano aumenti compresi fra il 30% e il 50% dei prezzi. A pesare sull’incremento vertiginoso dei costi del trasporto aereo, la guerra in Ucraina che ha costretto le compagnie aeree a tracciare nuove rotte. Al contempo, però, il prezzo del carburante ha registrato una netta diminuzione. Uno scenario complesso che ha portato all’allarme lanciato da Eurocontrol, l’ente che sovrintende ai voli nello spazio aereo europeo, circa le difficoltà della stagione appena iniziata.



Non solo l’aumento dei costi, perché il settore dei voli compresi quelli low cost sta affrontando anche una gravissima crisi del personale, non solo nei servizi ai passeggeri negli aeroporti e a bordo, ma anche carenza di piloti e tecnici addetti ai rifornimenti: un’eredità diretta degli anni della pandemia, durante i quali le compagnie hanno licenziato gran parte del personale, divenuto sovrabbondante nei mesi e negli anni di immobilità forzata. Le compagnie aeree inoltre continuano a adottare la pratica di overbooking, ossia di mettere in vendita più biglietti di quanti siano i posti disponibili, contando sul fatto che ci sarà qualche passeggero che all’ultimo momento non si presenterà all’imbarco.



È allarme per i voli low cost: i verdi additano i sussidi statali come “incentivi per inquinare”

Voli low cost rincarati fino al 50% a causa della guerra in Ucraina, Eurocontrol guarda con profonda preoccupazione alla stagione ormai imminente di voli, partenze e vacanze. Per cercare di rimediare agli effetti della pandemia, negli anni precedenti molti Stati hanno erogato sussidi alle compagnie aeree, una mossa che tuttavia ha scatenato le ire dei “verdi” che hanno visto in tali ristori degli incentivi all’inquinamento, come sottolinea il quotidiano La Stampa. Gli Stati Uniti hanno destinato 54 miliardi di dollari alle loro compagnie aeree, da restituire a tassi di interesse bassi e in tempi lunghi. Nel periodo aprile-maggio 2020 Lufthansa è stata ricapitalizzata dal governo tedesco con 6 miliardi, più una garanzia su un prestito di altri 3 miliardi.



Nel 2021 Air France era stata ricapitalizzata con 4 miliardi di euro, mentre il governo britannico ha destinato 2 miliardi di sterline di sussidi a British Airways, la quale già gode di esenzioni fiscali sul costo del carburante. L’Italia invece ha destinato 130 milioni di aiuti alle compagnie aeree dotate di licenza nazionale.