Volkswagen registra la prima perdita di utili nel primo trimestre 2024 dopo 15 anni. La crisi di mercato delle auto elettriche ha causato il crollo delle vendite, e come altre industrie tra le leader del settore in Germania è stata ora costretta a rivedere i propri obiettivi di produzione e ridurre i costi. La domanda di veicoli è infatti scesa drasticamente e le aziende che avevano puntato sull’eliminazione dei motori termici, come voluto dalle regole di transizione energetica imposte dall’Unione Europea, hanno dovuto affrontare spese di finanziamento per i nuovi progetti di conversione che però non hanno portato i risultati sperati.
Così, mentre in Russia, nonostante le sanzioni si sta registrando un aumento delle vendite, specialmente per quanto riguarda le auto prodotte in Cina, nel resto d’Europa si sta assistendo ad uno stop con annunci diffusi di tagli al personale e addirittura soluzioni più estreme che prevedono la chiusura di interi stabilimenti entro il 2025 se la situazione non dovesse migliorare, tra i quali quello di Bruxelles, nel quale sono attualmente impiegati 2600 dipendenti.
Crolla la domanda di auto elettriche, Volkswagen annuncia perdita di utili e tagli ai costi di produzione
Il mercato delle auto elettriche è in crisi e lo stop di vendite si ripercuote sulle grandi industrie automobilistiche europee, in particolare con conseguenze economiche e perdite per i grandi gruppi tedeschi dove sono stati affrontati i maggiori finanziamenti per la conversione di produzione e lo stop ai motori a benzina. Il Ceo di Volkswagen Oliver Blume, intervistato dal quotidiano Welt, ha ammesso che l’azienda prevede ancora perdite e per questo ha annunciato diversi tagli. Nonostante abbia ampiamente ribadito l’importanza della transizione energetica per l’Europa, ha comunque affermato che: “Siamo stati costretti a rivedere gli obiettivi di elettrificazione“.
Già prima dell’inizio del 2024 le previsioni finanziare non erano state positive visto che il gruppo aveva annunciato che le perdite sugli utili sarebbero arrivate fino a 2,6 miliardi di euro in meno rispetto agli anni precedenti. Questo è stato confermato nel primo trimestre del 2024, quando ad aprile l’azienda aveva pubblicato i dati che mostravano la performance negativa. Un risultato che era stato commentato dal direttore del settore finanziario come una penalizzazione dovuta a molti fattori, tra i quali principalmente: “L’aumento dei costi di produzione, la concorrenza e l’inasprimento dei requisiti richiesti dall’Ue in materia di emissioni“.