Di Buon Mattino si è recato stamane nel santuario di Mannoppello, in provincia di Pescara, dove si trova la preziosa reliquia del Volto Santo di Gesù: “E’ conosciuto perchè – racconta Padre Antonio Gentili, rettore del santuario – custodisce una delle reliquie più importanti della cristianità, la reliquia del primo attimo della resurrezione, riconosciuta come santo sudario sia come veronica romana, e veronica in greco vuol dire vera icon, vera immagine. Storicamente le fonti sono un po’ incerte – ha continuato Padre Antonio – da Gerusalemme passa per Constantinopoli poi arriva a Roma nel 300 e qui la troviamo dopo il 527: c’è il famoso sacco dei Lanzichenecchi che vogliono distruggere qualsiasi cosa e il Papa da Roma ha pensato di nascondere quindi il Volto santo di Gesù“. E ancora: “E’ un’immagine di un uomo vivo, occhi aperti, bocca semi aperta che sta a indicare il respiro e segnato da alcune ferite, ferite che corrispondono perfettamente alle ferite della Sindone”.



“In tutto il velo non c’è colore – ha proseguito Padre Antonio Gentili – è un’immagine fatta non da mano d’uomo, ma è un intervento di Dio, un’immagine acheropita, miracolosa”. Di Buon Mattino ha quindi raccontato la testimonianza di una fedele “devota” Mannoppello ma soprattutto al Volto Santo di Gesù: “Mia nonna veniva sempre tutte le mattine a Messa e io ho sempre avuto un richiamo per il Volto Santo. Ho sperimentato tante volte la misericordia del Signore a cominciare dal 1993 quando mi diagnosticarono un tumore dell’ipofesi”.



VOLTO SANTO DI GESU’ A MANNOPPELLO, IL RACCONTO DI UNA FEDELE

“Nel 2004 invece ero in un campeggio, non stavo bene da una settimana e durante la notte ho sognato il volto santo per la prima volta in vita mia. Mi sono svegliata, ero preoccupata, e la domenica del primo agosto mi sono sentita male: in pronto soccorso ebbi un arresto cardiocircolatorio e mi sono svegliata due giorni dopo in un ospedale. Con quel sogno il Signore mi ha aiutato – racconta la fedele devota – è stato lui a guidare mio marito verso l’ospedale. Nel 2012 mi sono fratturata il bacino e dalla clinica venivo qui in carrozzina ad assistere alla Messa. In tutte queste vicissitudini ho sempre pregato, mi sono sempre affidato al Signore”.