«Non posso nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se 4 o 5 Stati membri avessero avuto i vaccini e gli altri no: sarebbe stato devastante per l’unità europea e avrebbe distrutto il mercato unico»: non ha dubbi Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea ha rilasciato una lunga intervista e ha confermato che l’unico approccio possibile per uscire da questa situazione molto critica è quello di lavorare uniti a livello europeo.
L’ex ministro della Difesa di Berlino ha difeso l’operato di Bruxelles sui contratti sui vaccini, evidenziando che la contrattazione è avvenuta quando le aziende avevano richieste da tutto il mondo e l’Ue ha trattato per 450 milioni di persone: «Nessun Paese da solo avrebbe ottenuto un portafoglio di vaccini tanto vasto e oggi vediamo quanto sia importante disporre di una ampia scelta perché puoi sempre avere problemi con un produttore».
VON DER LEYEN: “70% VACCINATI ENTRO L’ESTATE”
Nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica, Ursula von der Leyen ha annunciato la messa in mora di Astrazeneca per i ritardi nelle consegne dei vaccini, per poi rivolgere un appello al Regno Unito per quanto riguarda l’export delle dosi di farmaco: «Chiedo maggiore apertura perché l’Europa è tra le regioni del pianeta che esporta di più. Ho messo sul tavolo il tema della reciprocità, ora discutiamo con i governi gli strumenti per raggiungerla in preparazione del vertice europeo». Parole di speranza da Ursula von der Leyen per quanto riguarda la campagna vaccinale: dopo aver aperto al russo Sputnik, la presidente della Commissione europea si è detta «estremamente fiduciosa» di raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione entro l’estate. Poi una battuta sul passaporto vaccinale: «Il certificato è del tutto neutrale. Dà diversi strumenti per provare che non sei contagioso e non è discriminatorio».