Non si placa lo scontro a distanza tra Commissione Ue e Big Pharma, in questo caso AstraZeneca: il ritardo nella consegna dei vaccini, i contratti semi-secretati e le penalità non concordate (appieno) dal negoziato Ue negli ultimi giorni ha aperto una “battaglia” senza esclusioni di colpi in Europa. Tra colpe e attacchi, il rimpallo delle responsabilità tra Bruxelles e Londra prosegue e l’ultimo “colpo” viene gettato dalla Presidente Ursula Von der Leyen: «Quando avremo i dati completi torneremo al tavolo con AstraZeneca e li richiameremo ai loro obblighi», spiega la n.1 della Commissione Ue intervistata da diversi quotidiani internazionali, tra cui Repubblica.
Dopo il “pasticcio” del blocco vaccini in Irlanda, la Von der Leyen non intende passare per il ruolo della “responsabile” del ritardo vaccinale in quasi tutta Europa e così passa al contrattacco: «Spetta all’azienda organizzare le sue consegne. Noi ci aspettiamo che AstraZeneca rispetti gli obblighi contrattuali, che recuperi le dosi tagliate nel primo trimestre. Per noi sono importanti febbraio e marzo perché poi dal secondo trimestre le consegne saliranno enormemente. Abbiamo ancora due mesi di tempo per riuscirci, con il nuovo meccanismo per l’autorizzazione all’export le aziende ci devono dire cosa hanno portato fuori dall’Unione da dicembre a oggi. Quando avremo i dati completi che si sostituiranno ai rumors torneremo al tavolo con AstraZeneca e li richiameremo ai loro obblighi».
LO SCONTRO UE-ASTRAZENECA
La Von der Leyen cita direttamente le voci sulla vendita delle dosi tagliate del vaccino AstraZeneca (il 70% nel primo trimestre 2021, ndr) ad altri Paesi extra Ue, elemento finora sempre smentito categoricamente dall’azienda inglese: «Al momento non c’è una spiegazione plausibile ai ritardi, chiediamo trasparenza su cosa hai prodotto, cosa hai esportato e cos’hai in magazzino. Poi toccherà all’azienda darci spiegazioni e dirci come intende rispettare il contratto. Comunque con AstraZeneca il peggio è alle spalle, è un segnale positivo che abbia mostrato la volontà di accelerare le consegne». L’Europa ha infatti spiegato ieri che sono in arrivo altre 9 milioni di dosi del vaccino, con 40mln totali nel primo trimestre «l’azienda amplierà anche la sua capacità di produzione in Europa», ha spiegato sempre Von der Leyen nella videoconferenza con gli ad delle aziende farmaceutiche responsabili dei vaccini acquistati da Bruxelles (BionNTech/Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, Curevac e Sanofi).
In termini dettagliati, le dosi in arrivo di AstraZeneca nei prossimi mesi vedono consegne al 7 febbraio con 3,2 milioni di dosi, il 17 ne arriveranno 4,9 milioni e a fine mese altre 9,2 milioni per un totale di oltre 17 milioni di vaccini per febbraio; a marzo ne arriveranno altri 23 milioni, in totale per i prossimi due mesi saranno 40 milioni. Difendendo l’operato della Commissione, la Presidente tedesca conclude «spesso la Commissione viene criticata per la lentezza delle sue procedure mentre da inizio pandemia abbiamo preso 900 decisioni d’emergenza. Quando agisci così in fretta c’è sempre il rischio di tralasciare qualcosa, ma il risultato finale è stato buono e poi nel quotidiano si fanno sempre errori, ma le circostanze dimostrano che come Unione possiamo fare meglio dei singoli governi».