LE SFIDE DELL’EUROPA PER LAGARDE E VON DER LEYEN
Christine Lagarde e Ursula von der Leyen suonano la sveglia all’Unione europea, riflettendo su competitività e crescita in un editoriale a quattro mani pubblicato sul Financial Times. Per le presidenti di Banca centrale europea (Bce) e Commissione Ue, restare competitivi è fondamentale per il futuro del Vecchio Continente. Ma è necessario che la crescita economica sia più rapida e la produttività sia più alta a protezione non solo della qualità della vita dei cittadini europei, ma anche dei loro posti di lavoro, dei loro redditi, senza sottovalutare i risvolti per quanto riguarda la sicurezza.
Ma ciò è possibile per Lagarde e von der Leyen se l’Europa decide di fare sul serio. “La nostra competitività è a rischio“, avvertono le leader di Bce ed esecutivo europeo. Nella loro analisi fanno riferimento alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale che rischia di far finire l’Europa ai margini. A tal proposito, viene citato l’esempio del settore manifatturiero che sta perdendo quote di mercato a livello globale. Da non trascurare poi il contesto geopolitico internazionale, visto che le dipendenze si stanno trasformando in punti deboli. Basti pensare alla questione energia, con le imprese schiacciate dagli alti prezzi energetici.
A tal proposito, bisogna fare in modo che l’abbassamento sia duraturo. Per fare ciò bisogna puntare su energia pulita, sicura e a basso costo. Da questo punto di vista l’Ue, che avrà il 40% di consumi entro il 2030 da fonti rinnovabili, può diventare uno snodo globale. Oltre a indicare le sfide dell’Europa, Christine Lagarde e Ursula von der Leyen esprimono comunque ottimismo riguardo le prospettive, che saranno migliori rispetto a quanto ci si può aspettare. “L’Europa deve trovare e troverà il suo posto in questo nuovo mondo“. Nell’articolo sul FT, ad esempio, precisano che bisogna partire dai punti di forza e da un piano che risolva le debolezze.
Per quanto riguarda la Bce, si rivendica l’impegno per la stabilità dei prezzi e il lavoro svolto per fare in modo che l’inflazione torni al 2% per ridurre le spese dei finanziamenti. “I debiti e i deficit pubblici sono inferiori a quelli di altre grandi economie“, proseguono le due leader. Per quanto riguarda il ritardo europeo a livello tecnologico, fanno notare che il numero di laureati Stem per milione di abitanti è quasi al livello degli Usa, così come è simile la quota di concessione di brevetti.
COSA SERVE ALL’UE: I TRE FRONTI
Christine Lagarde e Ursula von der Leyen fissano tre punti per quanto riguarda i cambiamenti da apportare per affrontare le debolezze europee. In primis, bisogna favorire la crescita delle imprese tecnologiche. In secondo luogo, l’Europa deve saper attrarre gli investimenti, ostacolati dalla burocrazia, tra “lunghe procedure di autorizzazione, onerosi requisiti di rendicontazione e un’applicazione divergente delle norme digitali“. Il terzo fronte è quello che riguarda i costi energetici, perché così non è conveniente fare impresa nell’Ue.
Puntare sulle rinnovabili ha i suoi vantaggi, a livello di posti di lavoro, sicurezza e indipendenza energetica, ma anche svantaggi, a partire da un’intermittenza maggiore. Servono “investimenti massicci nelle reti e nello stoccaggio e di una progettazione più intelligente del mercato“. Le istituzioni europee sono pronte a fare la loro parte: Lagarde e von der Leyen scrivono che “l’Ue si impegnerà non solo a ridurre le barriere che le imprese devono affrontare, ma anche a garantire che esse dispongano delle risorse necessarie per prosperare qui, che si tratti di finanza, calcolo, energia o competenze“.
LE CONTROMISURE DI COMMISSIONE UE E BCE
Christine Lagarde e Ursula von der Leyen indicano anche cosa si sta facendo a livello europeo per affrontare le sfide sopracitate. Come il 28° regime per le imprese innovative, per garantire un quadro giuridico unico su diritto societario, insolvenza, diritto del lavoro e fiscalità. C’è poi un piano per un’Unione del risparmio e degli investimenti, “che garantirà alle imprese innovative il sostegno finanziario di cui hanno bisogno“. L’Unione europea intende anche consentire alle imprese di avere accesso alla rete di supercomputer per sviluppare tecnologie e promuovere la diffusione dell’intelligenza artificiale.
La Bce è pronta a fare la sua parte, anche tramite il piano dell’euro digitale. Le presidenti di Bce e Commissione Ue assicurano anche che il mese prossimo si avvierà un maxi piano di semplificazione dell’onere normativo, anche per rendicontazione e due diligence per la finanza sostenibile. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia, sono previste misure per abbassarli. “Questa è solo un’istantanea di ciò che ci aspetta. Le aziende e le famiglie vogliono vedere l’azione, e un’ondata di azioni è in arrivo. Non possiamo più sprecare i nostri punti di forza con handicap autoimposti. La posta in gioco è troppo alta. Siamo pronti a fare tutto il necessario per riportare l’Europa in carreggiata“, concludono Lagarde e von der Leyen.