I TRATTORI BLOCCANO L’INGRESSO AL PARLAMENTO UE A STRASBURGO MENTRE LA COMMISSIONE ABOLISCE LA NORMA SUI PESTICIDI

Se ancora non lo si fosse capito, il progetto del New Green Deal europeo – cardine delle politiche di Von der Leyen e Timmermans – è sempre più sotto scacco: dopo la spaccatura della maggioranza in Parlamento Ue negli scorsi mesi sui temi legati a case/auto green, le ultime clamorose proteste degli agricoltori con tanto di trattori davanti alle sedi europee sembrano aver convinto la Commissione Europea ad un ulteriore passo indietro nella politica di un futuro dove la “sola” sostenibilità non riuscirebbe a garantire piena produttività e stabilità.



E così la Presidente Von der Leyen, intervenuta stamane alla plenaria del Parlamento Europeo, ha annunciato il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi: «i nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire». La leader Ue proporrà così al collegio dei commissario il ritiro della legge divenuta in questa settimane di protesta globale dei trattori una sorta di “simbolo di polarizzazione”, sottolineando poi che la nuova proposta «sarà più matura» e verrà presentata probabilmente dopo le prossime Elezioni Europee di giugno. «La proposta è stata rigettata dall’Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio», ha aggiunto sempre Von der Leyen parlando delle norme green sui pesticidi, ammettendo di come molti agricoltori si sono sentiti messi all’angolo dopo essere già i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico, «Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell’impatto della guerra di Russia, l’inflazione, l’aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto».



DAI PESTICIDI GLI INCENTIVI FINO ALLE REGOLE SUL CLIMA, I PRIMI PASSI INDIETRO DI VON DER LEYEN DAVANTI ALLE PROTESTE

Per Von der Leyen occorre maggiore dialogo e minore polarizzazione, così prova a spegnere le polemiche di larga parte degli agricoltori che dall’Italia fino alla Francia, comprese Germania, Est Europa e Spagna, affollano le strade con trattori e manifestazioni: «Dobbiamo andare oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia. La fiducia è la base fondamentale per soluzioni praticabili. La posta in gioco è alta per tutti noi. Il nostro sistema di produzione alimentare è unico». In questo senso la Presidente della Commissione Ue lancia l’idea in Parlamento di maggiori sussidi anche tramite incentivi: «Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi».



Secondo Von der Leyen serve poi anche una sorta di “etichettatura premium” con la collaborazione di rivenditori e trasformatori per provare a migliorare la situazione di chi produce: «la conservazione della natura può avere successo solo attraverso un approccio dal basso verso l’alto e basato sugli incentivi. Perché solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro». A stretto giro arriva poi l’intervento sempre dal Parlamento Ue del Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che sottolinea come gli agricoltori vanno rispettati anche dando loro redditi più equi: «occorre mettere in campo sforzi per ridurre la burocrazia, per avere regole di gioco eque».

Mentre in Italia il Governo Meloni studia il reinserimento della esenzione Irpef per il settore agricolo – dopo che era stata tolta in precedenza in quanto, sosteneva Meloni, «favoriva solo poche aziende agricole» – è sempre dalla Commissione Europea che giungono novità su nuovi “passi indietro” nella politica ultra-green adottata in questi anni di Presidenza Von der Leyen: come riporta “Politico”, sotto la forte pressione degli agricoltori, la Commissione Ue ha abbandonato alcune norme chiave della proposta per un nuovo obiettivo entro il 2040 di riduzione dell’inquinamento da gas serra. «Tutti i settori» dovevano contribuire allo sforzo, afferma il piano dell’esecutivo dell’UE, ma riferimento a una possibile riduzione del 30% dell’inquinamento agricolo tra il 2015 e il 2040, menzionato nelle bozze precedenti visionate da “Politico”, pare sia stato ora rimosso. «Sono state inoltre eliminate le raccomandazioni rivolte ai cittadini di apportare modifiche al loro comportamento, come mangiare meno carne, e una spinta per porre fine ai sussidi ai combustibili fossili», ribadiscono le fonti dirette a Bruxelles.