Ursula von der Leyen, durante la conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa (Eda), ha ribadito che “per la pace serve sicurezza”. È per questo motivo che, come riportato da Eunews, la presidentessa della Commissione Ue ha chiesto agli Stati di non penalizzare la spesa pubblica per la difesa. Il bilancio insomma è importante, ma anche la protezione dei propri confini. Delle valutazioni che si fanno ancora più pesanti data la situazione instabile a livello mondiale.
“La guerra in Ucraina dimostra che dobbiamo produrre di più. Sia per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, sia per garantire la nostra deterrenza e difesa”, ha affermato. “Ciò potrebbe sostenere l’estensione del periodo di aggiustamento di bilancio di uno Stato membro per ridurre i livelli di deficit e debito. In Consiglio vi è ora un ampio sostegno nel considerare gli aumenti della spesa per la difesa come un fattore rilevante nel valutare se uno Stato membro presenta un disavanzo eccessivo”.
Von der Leyen: “Pace richiede sicurezza”, l’appello agli Stati per la difesa
I ministri dell’Economia e delle finanze adesso dovranno riunirsi a Bruxelles il prossimo 7 dicembre con l’obiettivo di raggiungere l’intesa per quel che concerne le nuove regole comuni sulla finanza pubblica. È chiaro che il tema della sicurezza sarà centrale. “Vedo la possibilità di ulteriori adattamenti mirati e limitati nel tempo, per ridurre lo sforzo di bilancio a breve termine richiesto per gli Stati membri che stanno contemporaneamente aumentando la spesa per la difesa” soprattutto per “gli investimenti nelle lacune critiche individuate in termini di capacità” e a condizione che questi siano “progetti di collaborazione europei”, ha ribadito Ursula von der Leyen nel corso della conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa (Eda).
E conclude: “La spesa collaborativa degli Stati membri è migliorata solo leggermente, è ancora al di sotto del 20 per cento, molto lontano dal nostro obiettivo del 35 per cento. La realtà è che non avevamo a disposizione armi e munizioni sufficienti, perché in tempo di pace non pensavamo di averne bisogno. L’industria della difesa europea deve mobilitarsi”.