Ursula von der Leyen ha espresso il proprio sostegno a Israele, annunciando che l’Ue è “al suo fianco”, ma sta ricevendo numerose critiche per non avere chiesto esplicitamente allo Stato di Benjamin Netanyahu di rispettare il diritto internazionale umanitario nella sua guerra a Gaza in occasione del viaggio nel Paese compiuto venerdì scorso. Le conseguenze del contrattacco non sono mai state prese in considerazione dalla presidentessa della Commissione, neanche nei successivi discorsi.
La polemica, come riportato da Politico, è stata avanzata da legislatori e diplomatici di diversi Paesi membri dell’Ue. “Il suo discorso non rappresenta la linea concordata in precedenza”, ha affermato un rappresentante rimasto anonimo. Martedì, infatti, i Ministri degli Esteri avevano condannato gli attacchi di Hamas, ma al tempo stesso avevano chiesto “la protezione dei civili, la moderazione, il rilascio degli ostaggi e la possibilità di consentire l’accesso a cibo, acqua e medicine a Gaza”, in linea con il diritto internazionale umanitario. Le richieste in questione tuttavia non sono state avanzate, almeno pubblicamente, da Ursula von der Leyen a Israele.
Von der Leyen, polemica dagli Stati Ue per discorso pro Israele: c’è anche Nathalie Loiseau
Tra i diplomatici e i legislatori che hanno avanzato la polemica nei confronti di Ursula von der Leyen per il discorso pro Israele c’è anche Nathalie Loiseau, politica francese che presiede il comitato per la sicurezza e la difesa. “Va bene che siamo amici di Israele e sosteniamo il popolo israeliano nella sua dura prova, va bene che Israele ha il diritto di difendersi dai terroristi assetati di sangue. Ma la presidentessa della Commissione sta dimenticando un messaggio importante: Israele deve rispettare il diritto internazionale umanitario. Non capisco cosa c’entri lei con la politica estera, di cui non è responsabile”, ha scritto su in un tweet.
Anche la spagnola Iratxe García è della stessa idea: “Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, in quanto principali esponenti dell’Ue e delle sue istituzioni, avevano il dovere di rappresentare la posizione dell’Unione europea nel suo complesso, compresi i suoi Stati membri. Con la loro visita in Israele hanno fallito, sostenendo un pregiudizio inaccettabile che può solo causare danni”, ha affermato ai microfoni di Politico.