Ursula von der Leyen a tutto tondo nel corso del suo intervento a Davos. La presidente della Commissione Ue si è soffermata sulla crisi in Ucraina e uno dei dossier principali è la dipendenza europea dal gas russo: “L’Europa sta concludendo nuovi accordi con fornitori affidabili in tutto il mondo: a marzo abbiamo concordato con il presidente Biden di aumentare le consegne di Gnl dagli Usa. Più Gnl e un gasdotto ci sarà anche dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Nuovi terminali Gnl in Grecia, Cipro e Polonia diventeranno presto operativi, così come nuovi interconnettori”.
Ursula von der Leyen ha sottolineato che il collegamento e le infrastrutture dei gasdotti costituiranno il fulcro dei corridoi futuri dell’idrogeno, considerato la nuova frontiera delle rete energetica europea. Poi, entrando nel dettaglio della guerra Mosca-Kiev, l’ex ministro della Difesa di Berlino ha evidenziato che non sarà lasciato nulla di intentato per la ricostruzione dell’Ucraina, “incluso, se possibile, l’utilizzo di asset russi”: “La ricostruzione del Paese dovrebbe combinare investimenti massicci con riforme ambiziose. L’Ucraina appartiene alla famiglia europea”.
VON DER LEYEN: “SEGNALI EVIDENTI DI CRISI ALIMENTARE”
Nel corso del suo intervento a Davos, Ursula von der Leyen ha lanciato l’allarme circa la presenza di “segnali evidenti di una crescente crisi alimentare”. La presidente della Commissione europea ha evidenziato che sarà necessario intervenire con urgenza: “Per questo sto lavorando con il presidente egiziano Sisi per affrontare le ripercussioni della guerra con un evento focalizzato sulla sicurezza alimentare e in Europa e nella regione. È tempo di porre fine alle dipendenze malsane. E’ tempo per creare nuove connessioni”. La von der Leyen ha poi messo in risalto che Mosca sta utilizzando il grano e la fame per esercitare il potere, la risposta di Bruxelles deve essere quella “di mobilitare una maggiore collaborazione a livello europeo e a livello globale”: “In primo luogo, l’Europa sta lavorando duramente per portare grano sui mercati globali. Per fare questo, stiamo aprendo corsie di solidarietà, che collegano i confini dell’Ucraina ai nostri porti. Stiamo finanziando diverse modalità di trasporto”.