«La prossima settimana avremo un dibattito strutturato sul razzismo presso il Collegio della Commissione europea. Perché ognuno di noi ha un ruolo da svolgere. Questo inizia esaminando noi stessi, i nostri pregiudizi inconsci e i privilegi che diamo per scontati»: così Ursula Von der Leyen ha spiegato stamane nella dichiarazione al Parlamento Ue dopo la buferarazzismo da George Floyd in poi avvenuti negli Stati Uniti d’America. La “rivoluzione” intentata nelle piazze di tutto il mondo al grido del movimento “Black Lives Matter” era già stata condannata fortemente dalla Commissione Europea quando avevano dichiarato lo scorso 2 giugno «siamo scioccati dall’omicidio di George», con l’Onu che aveva poi aggiunto con ulteriore critica alla gestione Trump «razzismo problema endemico». Ora però la n.1 dell’Unione Europea annuncia, oltre al dibattito aperto in Parlamento Ue, anche una commissione particolare che possa produrre eventualmente delle decisioni nelle prossime settimane in merito (non annunciate però dalla Von der Leyen).



UNITÀ UE SU RAZZISMO E VACCINI COVID

«Il nostro motto nell’Ue è “Uniti nella diversità”. È nostro compito essere all’altezza di queste parole e adempiere al loro significato. Non possiamo fermarci a condannare il razzismo. Dobbiamo essere vigili e consapevoli. Se lo incontriamo, dobbiamo parlare e agire immediatamente», ha spiegato la Presidente della Commissione Ue in un altro passaggio del suo intervento in Parlamento sul tema razzismo-Floyd, ribadendo poi come «nella nostra Unione non c’è spazio per razzismo e ogni forma di discriminazione». La Von der Leyen chiudendo l’intervento di 10 minuti nell’emiciclo ha concluso ribadendo «Come società, dobbiamo confrontarci con la realtà. Dobbiamo ascoltare molti dei nostri cittadini quando dicono che abbiamo lasciato accadere il razzismo per troppo tempo. Il Black Lives Matter, le proteste iniziate negli Stati Uniti, hanno risuonato con gli europei che chiedono giustizia e la fine della disuguaglianza razziale».



Leggi anche

ACCORDO SULLE NOMINE UE/ “Tatticismi irrilevanti, le élites europee sono sempre più in crisi"