Vladimir Putin ha firmato un decreto per aumentare il numero degli effettivi delle forze armate russe da 1,9 milioni a 2,04 milioni. Non è un caso che questa firma arrivi a pochi giorni dall’inizio delle manovre militari congiunte Vostok-2022, che si terranno in Russia dal 30 agosto al 5 settembre con la partecipazione di India, Cina, Bielorussia, Mongolia e Tagikistan.
Il Cremino deve rinforzare il suo apparato militare, dopo le gravi perdite subite in Ucraina, ma resta il fatto, come ci ha detto in questa intervista il generale Giuseppe Morabito, membro fondatore dell’Igsda e del Collegio dei direttori della Nato Defense College Foundation e con esperienza di diverse missioni all’estero, “che la Russia è una tale potenza militare in grado di condurre una guerra e allo stesso tempo importanti manovre come quelle che si accinge a tenere”. E se Pechino ci tiene a sottolineare che esercitazioni con la Russia si erano già tenute nel 2018 e che nulla hanno a che vedere con quanto succede in Ucraina, “per Mosca è invece un ottimo modo per far credere al mondo occidentale che ha dei Paesi amici che lavorano al suo fianco”.
Sta per cominciare Vostok-2022, esercitazione militare congiunta che vedrà la partecipazione di decine di migliaia di soldati. Che tipo di esercitazione sarà?
Si tratta di una esercitazione di tipo convenzionale, sebbene vi prendano parte ben tre potenze nucleari e cioè Cina, Russia e India. Manovre di questo tipo sono molto importanti, perché permettono alle truppe coinvolte di usare le stesse procedure, affrontare le stesse problematiche, dimostrare quindi di avere quanto meno una sinergia comune applicabile in caso di guerra.
Come mai vi prende parte anche l’India, un paese considerato più vicino agli Stati Uniti che a Russia o Cina?
La partecipazione dell’India, un Paese molto vicino all’Occidente tanto da far parte del Quad, un’alleanza strategica informale tra Australia, Giappone, India e Usa con lo scopo di contenere l’espansionismo cinese nella regione dell’Indo-Pacifico, significa che Nuova Delhi vuole dimostrare, nonostante i suoi legami con Washington, di essere indipendente e libera di muoversi con chi vuole e quando vuole. Senza una linea propriamente occidentale, l’India rappresenta comunque per Washington un punto interrogativo strategico. Allo stesso tempo è probabilmente un bene che prenda parte a queste manovre, perché può servire come monito a quello che fanno Russia e Cina e come alleggerimento della loro amicizia.
La Cina ha voluto sottolineare come la sua partecipazione non sia in nessun modo legata alla guerra in Ucraina. La Russia invece sembra avere interesse a mostrare al mondo che ci sono Paesi di primo piano che le stanno accanto. Che ne pensa?
Per la Russia lo scopo principale di Vostok-2022 è mostrare al mondo che è una tale potenza militare da poter condurre una guerra e allo stesso tempo manovre militari che richiedono migliaia di soldati e mezzi allo stesso tempo. Qualcosa che nessun altro potrebbe fare. Vogliono far sapere al mondo che hanno così tante forze che potrebbero utilizzarle in Ucraina in qualunque momento. In una esercitazione congiunta di questo livello non puoi permetterti brutte firme, devi impegnarti a fondo. Naturalmente solo chi vi prenderà parte potrà sapere che impegno metterà Mosca in queste manovre.
E Pechino? Qual è il suo vero interesse?
L’interesse della Cina è legato al caso Taiwan. Hanno detto e ripetuto che l’isola è territorio cinese che deve tornare alla madrepatria. Vogliono dimostrare di avere un amico a Mosca in caso la situazione dovesse precipitare. Teniamo conto che fra questi Paesi non esiste una alleanza paragonabile a quella della Nato, che è fortemente politica oltre che militare. Cina e Russia sono paesi tropo differenti e impegnati su fronti opposti in molte zone del mondo, ma è comunque una costante degli ultimi anni ed è un elemento che per gli Stati Uniti e la Nato è da tempo considerato il vero problema strategico di questi anni e del prossimo futuro.
Tra l’altro, dopo la visita di Nancy Pelosi che ha scatenato la reazione di Pechino, proprio in queste ore stanno arrivando a Taiwan altri membri del Congresso americano. Che gioco sta giocando Washington? Vuole davvero provocare la Cina?
Gli americani stanno cercando di rifarsi una reputazione dopo il fallimento in Afghanistan, lo dimostra l’impegno con cui sostengono l’Ucraina e altre iniziative militari come il recente raid aereo in Siria. L’amministrazione Biden deve far vedere all’opinione pubblica, in vista delle elezioni di mid term, di aver riportato il paese in primo piano; deve mostrare i muscoli.
(Paolo Vites)
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