Il voto disgiunto è davvero lo spauracchio del centrodestra alle Elezioni Regionali in Emilia Romagna? In effetti questo tipo di voto è diventato un mantra per Stefano Bonaccini e il Pd: «Votate chi volete, ma come candidato scegliete quello giusto». Del resto ci pensa poi la legge elettorale ad assegnare al vincitore abbastanza seggi per governare serenamente, anche in caso di risultato negativo delle liste a supporto. Per questo, sottolinea anche Il Manifesto, il voto disgiunto potrebbe sottrarre alla Lega una Regione che Matteo Salvini vuole conquistare. A spingere per il voto disgiunto poi ci sono anche i Cinque Stelle: due consiglieri regionali uscenti su quattro di M5s spingono in tal senso. L’indicazione è di mettere una croce sul simbolo del MoVimento e poi sul nome di Bonaccini. Forse un dilemma simile lo vivono gli elettori di Forza Italia, che non sopportano gli estremismi di Lega e Fratelli d’Italia. Comunque vada rischiano, però, di non avere alcuna rappresentanza nel Consiglio regionale. (agg. di Silvana Palazzo)



VOTO DISGIUNTO DECISIVO ALLE ELEZIONI REGIONALI EMILIA-ROMAGNA?

Fattore voto disgiunto alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna 2020, sarà possibile ricorrere a questa modalità di voto che potrebbe risultare decisiva al momento del conteggio delle preferenze. Gli ultimi sondaggi politici disponibili parlano di un testa a testa tra il presidente uscente Stefano Bonaccini e la candidata leghista Lucia Borgonzoni, per questo non è da escludere che il voto disgiunto possa risultare fondamentale per uno dei due candidati. Come funziona il voto disgiunto? Ogni elettore ha la possibilità di votare disgiuntamente per un candidato alla carica di presidente e per una delle altre liste a esso non collegate (CLICCA QUI per scoprire Come si vota alle elezioni regionali in Emilia-Romagna). Salvatore Vassallo, professore ordinario di Scienza politica all’università di Bologna, ha confermato: «In effetti le caratteristiche del sistema elettorale e la possibilità del voto disgiunto potrebbero avere in questo caso un ruolo decisivo», le sue parole a Diario del Web. Senza dimenticare che proprio nelle ultime ore di campagna elettorale si è acceso il dibattito sull’appello di Stefano Bonaccini diretto agli elettori del Movimento 5 Stelle…



VOTO DISGIUNTO ELEZIONI REGIONALI EMILIA-ROMAGNA: POLEMICHE

Stefano Bonaccini non ha usato mezzi termini per esortare gli elettori grillini a puntare sul voto disgiunto: «Si può votare il proprio partito o movimento di riferimento, dando un senso alla propria identità, e mettere una croce sul simbolo del partito che si preferisce, ad esempio il M5s. Ma con questa legge elettorale il Movimento 5 Stelle non potrà mai vincere, chi pensa che non sia indifferente vinca io o la mia avversaria può mettere la croce sul nome del presidente. Quindi un voto al Movimento 5 Stelle e un’altra croce su Stefano Bonaccini». Nessun appello al voto disgiunto invece da Lucia Borgonzoni, che ha parlato di un voto «di liberazione dell’Emilia-Romagna». Di voto disgiunto ha però parlato recentemente Adelmo Cervi, figlio di Aldo, in un’intervista a Il Manifesto: «Io lotterò fino all’ultimo perché la Lega non passi. Se mai dovesse andare male, mi batterò per dire che la colpa non è di quella sinistra che da tempo non vota con il Pd. Ma faccio un appello: proviamo a far passare un po’ di sinistra radicale in consiglio regionale, ma c’è solo un candidato che può battere quello della Lega ed è Bonaccini. Quindi dobbiamo fare il voto disgiunto e dare comunque il voto a lui». Insomma, il voto disgiunto come mezzo per sconfiggere Salvini…

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