Il voto fuori sede alle Elezioni Europee 2024 è possibile per la prima volta. È necessario però rispettare dei requisiti ben precisi per potere avere accesso a questo meccanismo. Le persone coinvolte dal provvedimento sono coloro che in Italia per motivi di studio, di lavoro o per la necessità di cure mediche vivono in un Comune diverso da quello di residenza e che non possono tornare nella propria città in occasione della chiamata alle urne. In totale si tratta di circa 5 milioni di giovani e adulti. Non sono inclusi dunque coloro che abitano all’estero, per cui il voto per corrispondenza è disponibile esclusivamente alle Elezioni politiche.
Il requisito principale per potere votare in un Comune diverso da quello della propria Regione di residenza è che il domicilio sia registrato in quest’ultimo da almeno tre mesi. Successivamente, ci sono due distinzioni da fare. È possibile infatti esprimere la propria preferenza nel Comune dove si vive temporaneamente se questo appartiene alla stessa circoscrizione elettorale del Comune di residenza, mentre si deve andare alle urne in seggi speciali istituiti nel capoluogo di Regione del comune dove vivono temporaneamente, se quest’ultimo appartiene ad una circoscrizione elettorale diversa da quella di residenza. Le circoscrizioni elettorali, per coloro che non ne fossero a conoscenza, sono cinque: Italia Nord-Occidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia); Italia Nord-Orientale (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna); Italia Centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio Italia Meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria); Italia Insulare (Sicilia e Sardegna).
La richiesta per il voto fuori sede alle Elezioni Europee 2024
Il sistema del voto fuori sede alle Elezioni Europee 2024, introdotto dall’articolo 1-ter del decreto-legge n. 7/2024, convertito dalla legge n. 38/2024, è dunque ancora sperimentale. È per questo motivo che c’è molta attesa per comprendere come funzionerà e se si rivelerà proficuo. I passaggi burocratici, in tal senso, sono stati disposti per tempo. Le richieste per l’ammissione potevano essere inviate entro il 5 maggio 2024 ai rispettivi Comuni di residenza utilizzando il modello di domanda fornito dal Ministero dell’Interno.
Entro il 4 giugno 2024, l’amministrazione del Comune di temporaneo domicilio oppure il capoluogo di regione di quest’ultimo ha inviato, via posta o telematicamente, un’attestazione di immissione al voto agli aventi diritto. Sul documento, che andrà esibito al seggio insieme a documento di riconoscimento e tessera elettorale, è indicato l’indirizzo della sezione dove recarsi. Non sarà possibile dunque usufruire del voto fuori sede nel caso in cui non sia stata fatta richiesta nelle modalità previste.