Sandra Scicolone, dell’associazione nazionale presidi, è stata ospite stamane di Uno Mattina, per parlare del nuovo DDL Valditara, a cominciare dal 6 in condotta che comporta la bocciatura: “Con un voto inferiore al 6 si rischia di non andare avanti, una disposizione severa alla luce dei recenti episodi sempre più numerosi che hanno caratterizzato il comportamento, comunque va detto riguardanti frange ridotte di studenti. Si è voluto introdurre un principio che porti ad una fortissima responsabilità e una piena consapevolezza di quali sono le conseguenze dei propri errori, la scuola è una prova di vita sociale e civile quindi all’interno della stessa non si possono commettere degli atti e dei comportamenti che spesso hanno carattere di odio verso alunni, donne, minoranze, nei confronti del rispetto della persona”.
Sandra Scicolone ha proseguito: “Le modifiche del DDL Valditara riguarderanno un regolamento del 1998 e che dieci anno dopo era stato già modificato. Gli studenti superiori dovranno sostenere una sorta di prova connessa all’educazione civica che permette un forte senso di consapevolezza di quelle che sono le regole per esercitare forme di cittadinanza attive e consapevoli, bisogna dar prova di essere stati capaci di interiorizzare certi comportamenti”.
DDL VALDITARA, A UNO MATTINA IL PARERE DI TONIA BARDELLINO E SANDRA SCICOLONE
Tonia Bardellino, psicologa, sempre ospite di Uno Mattina, ha aggiunto: “Il voto è un potenziale deterrente ma non deve esserci solo il voto, il voto non è identità e personalità del ragazzo, attraverso l’educazione dobbiamo coltivare passioni e talenti, la punizione non permette mai grandissimi risultati come dimostrano i dati statistici, ogni ragazzo ha la sua storia, la sua esperienza e il suo vissuto, che vanno compresi. La punizione contestualizzata può essere una risorsa alternativa ed educativa valida”.
Sandra Scicolone ha poi ripreso la parola soffermandosi sulla sospensione, che ora prevede che il ragazzo vada comunque a scuola per attività extra: “La sospensione con la nuova misura, noi l’apprezziamo. L’alunno che viene sospeso è spesso il più fragile quindi allontanarlo dalla scuola serve e ben poco, non si ottiene l’effetto deterrente, è bene che gli alunni restino a scuola avendo un proprio percorso di riabilitazione e riaggregazione”.