NOVITÀ SU PUNTEGGI ESAME DI MATURITÀ 2022

Continuano le “anticipazioni” sull’Esame di Maturità 2022, ormai sdoganato nel suo ufficiale ritorno in presenza dopo i due anni della pandemia Covid-19: il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, al netto delle polemiche sollevate dai maturandi scesi in piazza, tira dritto e punta a mantenere gli scritti in presenza. A modificarsi sono invece alcuni dettagli degli Esami di Stato nel testo inviato alle commissioni parlamentari, l’ultimo passaggio formale prima del licenziamento ufficiale in Gazzetta.



Come scrive “La Repubblica” su fonti Miur, la ‘concessione’ fatta agli studenti riguarda il peso del voto finale in centesimi: fino ad oggi vedeva 40% percorso di studi del triennio e 60% esame (20 per ogni scritto e 20 per l’orale). Ecco che però nella prossima nuova ordinanza sulla Maturità 2022 si arriverà ad un cambiamento importante: 50 punti massimi per il triennio e 50 per le prove, ovvero 15 per ogni scritto e sempre 20 per gli orali. Nel confronto con il Ministro Bianchi i rappresentanti degli studenti avevano chiesto di abbassare il peso dell’esame a soli 30 punti (70 per il triennio). Le ordinanze sugli Esami di Stato delle medie e delle superiori sono dunque state trasmesse ai presidenti di Camera e Senato per l’acquisizione del parere ufficiale da parte delle commissioni parlamentari, così come previsto dalla Manovra di Bilancio.



SECONDA PROVA, COME SARÀ (RESTANO LE POLEMICHE)

Non si placano le polemiche però nel mondo scuola che mantiene le tre giornate di proteste previste il 18-19-20 febbraio, con gli “stati generali della scuola” convocati da diverse associazioni studentesche e la stessa Consulta degli Studenti (che nei giorni scorsi aveva bocciato la Maturità 2022 con due prove scritte in piena pandemia). Seconda importante modifica rispetto alla precedente bozza di ordinanza viene prevista per la Seconda Prova degli Esami di Stato: sarà infatti particolare e singola per ogni singola scuola – dunque non sarà nazionale come la Prima Prova (tema d’italiano) – ma non sarà decisa più a livello delle singole commissioni. La prova sarà invece definita a livello di istituto: ciò significa, spiega ancora “Rep” citando la nuova bozza, che «i docenti della disciplina che sono commissari di esame – per esempio tuti gli insegnanti di matematica – entro il 22 di giugno dovranno preparare tre ipotesi di prova, sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe, e da quelle il giorno dell’esame ne sarà estratta una». Anche in questo caso il Ministero prova a fare una “concessione” al Consiglio Superiore dell’Istruzione che aveva sollevato tra le varie critiche il problema importante della «disomogeneità di una prova decisa dalle singole commissioni».

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