Tre indizi
potevano fare una prova e così nelle prossime ore la piattaforma Rousseau ospiterà definitivamente il voto (domani, tra le 10 e le 18) per gli iscritti M5s sul destino del Governo Draghi (o meglio, sulla partecipazione o meno dei grillini al nuovo Governo). Si attendevano delle parole in pubblico del Presidente incaricato ma così non avverrà, anche se per tutta la giornata presunte “fonti in Parlamento” rilanciavano di continuo l’opportunità al termine delle Consultazioni: ci ha pensato la presidente di WWF Italia Donatella Bianchi a fare l’annuncio che in casa 5Stelle attendevano dopo l’invito di Beppe Grillo nel famoso video di ieri sera, «La buona notizia su cui abbiamo insistito tutti è che ci sarà il ministero della Transizione ecologica dove le competenze saranno concentrate. Siamo stati favorevolmente colpiti dalla centralità data da Draghi alla questione ambientale e dall’ottica di sguardo di prospettiva di centralità nella trasformazione verde che, ci ha detto, dovrà essere trasversale alle altre politiche». Proprio quel ministero richiesto da Grillo nelle consultazioni di ieri con il Capo del Governo futuro.
In secondo luogo, il Premier dimissionario Giuseppe Conte sentito dai cronisti fuori da Montecitorio ha sottolineato «Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì al governo Draghi perché il Paese è in una situazione, in tale condizioni e con tali urgenze che comunque è bene ci sia un governo». Da ultimo, una notizia giunta all’Adnkronos che riporta della telefonata avutasi stamane tra Draghi e Grillo per provare a “sboccare” l’impasse del voto su Rousseau bloccato in fretta e furia ieri sera. In attesa della salita al Quirinale del Premier incaricato con la lista dei Ministri (in programma forse per questo venerdì, ndr), in serata arriva l’annuncio sul Blog delle Stelle del capo politico reggente Vito Crimi: «Dalle ore 10 alle ore 18 di domani 11 febbraio 2021 gli iscritti aventi diritto di voto saranno chiamati a esprimersi sulla piattaforma Rousseau su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi». Il quesito scelto si rivela del tutto più “soft” del previsto e prevede la seguente domanda posta a tutti gli iscritti M5s: «Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?».
STASERA IL VOTO SU ROUSSEAU?
Beppe Grillo ha puntato tutto su Mario Draghi
, arrivando a definirlo pure “grillino” ma ancora non pare essere “risolta” la frattura interna al Movimento 5Stelle in merito all’appoggio o meno al nuovo esecutivo: si attendeva una prima “mossa” del Presidente incaricato, alcuni già pensavano ad una dichiarazione di Draghi stasera dopo la fine delle consultazioni, ma al momento appare tutto smentito da fonti vicine all’ex BCE che scioglierà la sua riserva e parlerà alla nazione solo dopo essere salito al Quirinale.
Il voto sospeso su Rousseau – secondo le ultime indiscrezioni riportate da Repubblica – a questo punto dovrebbe essere programmato per questa sera e durerà “solo” 24 ore: sul suo blog Beppe Grillo rilancia il suo appoggio a Draghi, scrivendo «Un Super-Ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società. E anche Papa Francesco. Siamo francescani, fondati il 4 ottobre, giorno di San Francesco». Nel frattempo la frattura alla base pare allargarsi e dopo la riunione ‘V-Day’ ieri sera su Zoom, oggi la lettera dei 170 attivisti M5s contro Draghi è pervenuta a deputati e senatori pentastellati: «Chiediamo una presa di posizione netta da parte di voi che siete i nostri portavoce, contro la costruzione di un governo in cui, come gruppo parlamentare, non potremo mai essere determinanti e, in ogni caso, non potremmo mai stare al fianco di chi è stato complice della prevalenza della finanza sulla politica, con chi ha realizzato le liberalizzazioni e le privatizzazioni che hanno distrutto il tessuto economico del nostro Paese, impoverendo il popolo e aumentando le diseguaglianze». Il quotidiano “La Repubblica” in giornata ha rivelato i nomi di alcuni parlamentari M5s che ieri sera hanno partecipato alla riunione “anti-Draghi” che constava circa 700 partecipanti: Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Alvise Maniero, Andrea Colletti, Mattia Crucioli, Elena Botto, Leda Volpi, Primo Di Nicola, Bianca Laura Granato, Pino Cabras, Jessica Costanzo, Laura Angrisani, Raphael Raduzzi.
GRILLO SOSPENDE IL VOTO SU ROUSSEAU
Un Governo appeso ad un voto su una piattaforma online (privata): Mario Draghi dopo le consultazioni di ieri con il M5s pensava di poter approntare nel giro di qualche giorno la lista dei Ministri da presentare al Quirinale per far nascere ufficialmente l’esecutivo di unità nazionale ma le “beghe” interne al Movimento 5 Stelle stanno rallentando il tutto. Dopo il video-show di ieri sera sui canali social del fondatore e garante M5s Beppe Grillo, stamane sul Blog delle Stelle l’annuncio di Vito Crimi sul “congelamento” della votazione sulla piattaforma Rousseau: «il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati».
Voto sospeso, a data da destinarsi, come aveva chiesto lo stesso Beppe Grillo qualche ora prima nel video post-consultazioni: «Draghi mi ha detto “ha ragione su tutto”, è d’accordo su questi temi su tutto però io un momento, domani votare su questa roba aspettiamo un attimo, perché lui adesso, domani, non ha finito le conferenze. Aspettiamo lui che pubblicamente dirà cosa vuol fare, perché non ha ancora bene le idee chiare ma non ce l’ha nessuno le idee chiare qua».
COSA SUCCEDE ORA CON IL VOTO ROUSSEAU
Ora però il Movimento 5 Stelle è ancora più in subbuglio rispetto a quanto già non fosse dopo la conclusione traumatica del Governo Conte-bis: una parte della base – sostenuta da Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi e Danilo Toninelli – si è schierata contro l’appoggio al Governo Draghi, opponendosi alla linea dei vertici (Vito Crimi, Luigi Di Maio e Roberto Fico) che assieme ai parlamentari hanno tentato nei giorni scorsi di trovare una quadra. Non essendoci però riusciti, Beppe Grillo è tornato alle origini tentando di “eterodirigere” un Movimento ancora senza un vero capo politico confermato e ufficiale (Crimi è pro-tempore da oltre un anno dopo le dimissioni di Di Maio): chiede di appoggiare Draghi, di puntare tutto sulla transizione ecologica sostenibile, sull’ambiente e sul reddito universale, chiede anche di escludere la Lega dal Governo.
Il risultato è però lo stallo totale, tanto nel M5s quanto nel Paese con il Quirinale che ha fatto trapelare forte insofferenza per questa situazione. Una fonte diretta del M5s – un parlamentare eletto nei 5Stelle – oggi in esclusiva al Sussidiario.net ha provato a spiegare i motivi dietro lo “stop” improvviso su Rousseau: la votazione sarebbe stata scelta da Davide Casaleggio per sfiduciare l’ex amico e alleato Beppe Grillo intento a voler sostenere Mario Draghi. La base grillina è in rivolta e, tanto per capire il tono, il momento più votato sotto il video di Grillo resta questo: «Ormai non ci credi neanche più tu. Ciao Beppe, hai tradito un sogno». Per il recente ex M5s Ignazio Corrao la “lettura” della situazione è semplice e spietata: «Se il giorno dopo dici stavamo scherzando e facciamo un governo Draghi, significa che la parola non ha un valore. Aveva detto: o Conte o voto […] Sono sicuro che se si fosse votato o se si voterà una possibilità che venga ribaltata la linea annunciata dai principali esponenti esiste», conclude a “Omnibus” su La7 l’europarlamentare oggi nei Verdi.
Tra oggi e domani il Movimento 5 Stelle dovrà annunciare cosa si farà con il voto su Rousseau, in attesa che il Premier incaricato Mario Draghi faccia la sua “mossa” per provare a sbloccare l’impasse che si è creata nelle ultime 12 ore. Gli scenari attualmente restano tre: voto non si tiene e il M5s punta s Draghi, rischiando però una forte scissione tanto nella base quanto nel gruppo parlamentare; voto si tiene, vince il Sì a Draghi e a quel punto la componente “pro-Di Battista” potrebbe staccarsi; voto si tiene, vince il No, una parte dei grillini potrebbero passare lo stesso nella maggioranza Draghi seguendo l’input del garante Beppe Grillo.
Ho qualcosa da dirvi! https://t.co/Y0BJw0URXd
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 9, 2021