Lo aveva anticipato venerdì scorso a Roma per un vertice con Beppe Grillo e ora per Davide Casaleggio l’annuncio diventa realtà: mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio sulla Piattaforma Rousseau si voterà sull’adesione o meno al Governo Draghi dopo gli scontri negli scorsi giorni tra i parlamentari in merito alla decisione dei vertici grillini (Giuseppe Conte compreso) di appoggiare il Presidente incaricato Mario Draghi nella composizione del prossimo esecutivo.
E così il giorno dopo il secondo giro di consultazioni alla Camera dove il M5s concluderà l’iter di colloqui con Draghi, si voterà sulla piattaforma per far decidere gli iscritti: «Dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi», spiega il Blog delle Stelle per decisione dei vertici M5s. Come sempre, potranno votare solo gli iscritti da almeno 6 mesi con documento certificato. Ciascun iscritto può verificare il proprio stato di iscrizione facendo login e controllando il bollino colorato accanto al nome (in alto a destra): se il bollino è verde l’utente è certificato e abilitato al voto. I quesiti specifici sui quali gli iscritti M5s dovranno votare saranno pubblicati nelle prossime ore sia sul Blog delle Stelle che sulla medesima piattaforma Rousseau.
M5S DIVISO DI “AFFIDA” A ROUSSEAU
Il voto su Rousseau avverrà quando il Presidente Draghi potrebbe essere già salito al Quirinale per accettare l’incarico e presentare la lista dei Ministri (dovrebbe essere mercoledì pomeriggio, ndr) il che fa comprendere come la situazione interna al Movimento 5Stelle sia tutt’altro che serena. La decisione stessa di porre l’esito dell’appoggio o meno del M5s a Draghi è l’esito delle spaccature viste tanto nella base grillina quanto tra i parlamentari: Di Maio, Conte, Beppe Grillo sono schierati sul Sì al Governo Draghi, Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi, Danilo Toninelli, lo stesso Vito Crimi (anche se poi ha fatto marcia indietro accettando la linea del fondatore) e forse anche Davide Casaleggio sono orientati al No netto per l’esecutivo di unità nazionale. «Questo è il Momento più complicato del M5S. L’obiettivo minimo deve essere la salvaguardia del M5S. L’unico modo per salvare il Movimento è il voto su Rousseau, per decidere tutti», così aveva detto ieri sera Toninelli alla assemblea in video collegamento con gli altri parlamentari M5s, «Mi domando: è meglio stare in maggioranza o all’opposizione? In maggioranza penso di no. In opposizione avremmo le mani libere e potremmo influenzare l’opinione pubblica. E’ inaccettabile per il movimento stare al governo con Forza Italia e Berlusconi. Poniamo temi per far stare fuori dalla maggioranza alcuni».
Di contro l’ex leader politico Di Maio su Facebook fa un appello per l’unità del Movimento: «hanno provato a dividerci, senza riuscirci mai. Ci hanno attaccato e continuano a farlo in maniera strumentale. Ogni giorno non mancano le cattiverie contro di me, contro il MoVimento. Falsità su falsità. Ci provano da anni, ma non ci riusciranno. Il MoVimento è una grande famiglia, con valori e principi ben precisi, fatta di persone che pensano all’interesse dei cittadini, al bene collettivo. Siamo stati decisivi nel Conte I con provvedimenti simbolo come il Reddito di Cittadinanza e la legge anticorruzione. Siamo stati fondamentali nel Conte II con riforme che faranno la storia, come il taglio dei parlamentari. E continueremo ad essere determinanti». Domani Grillo non dovrebbe far parte della delegazione M5s alle Consultazioni ma resta forte la tensione tra le diverse anime del partito, specie se all’interno del Governo dovessero entrare Ministri in area Lega o Forza Italia.