Il Movimento 5Stelle appoggerà il Governo Draghi: così ha deciso la piattaforma Rousseau con il voto di oltre 75mila iscritti M5s, con percentuali però assai meno “bulgare” rispetto alla nascita dei precedenti due Governi Conte. Il notaio della associazione Rousseau Valerio Tacchini da Milano ha comunicato i risultati del voto odierno a fianco del presidente Davide Casaleggio: 119.544 gli aventi diritto, 74.537 i voti espressi dalle 10 alle 18 sulla piattaforma Rousseau.
I risultati dicono Sì 44.177 iscritti – il 59,3% – mentre hanno scelto per il No i restanti 30.360 (40,7%): quasi il 60% sta dunque con la proposta politica del garante Beppe Grillo, con un 40% però nettamente in disaccordo con la linea del Movimento e che potrebbe a questo punto comportare nei prossimi giorni valutazioni variegate da tutti i parlamentari che oggi hanno votato No e che potrebbero non convergere nella fiducia all’esecutivo Draghi. «Sono molto contento che anche questa volta siamo riusciti a completare il voto sulla piattaforma per la volontà di far partire il nuovo Governo: voto rappresentativo e collegiale, come non succede negli altri partiti italiani», ha spiegato ai cronisti il presidente dell’associazione Rousseau Davide Casaleggio.
CHIUSO IL VOTO, ATTESI I RISULTATI
È chiuso ufficialmente il voto sulla piattaforma Rousseau per stabilire l’adesione o meno del Movimento 5Stelle al nuovo Governo Draghi: si attendono i risultati elaborati dal notaio certificato dell’associazione diretta da Davide Casaleggio, molto attesi visto l’esito dirimente la nascita della nuova maggioranza tecnico-politica. Alle ore 13 avevano votato oltre 40mila iscritti M5s, con il rischio di un quorum basso del tutto evitato a questo punto: «Da Dell’Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo», è l’articolo di Alessandro Di Battista per TPI nel quale il leader “movimentista” conferma il suo No netto al Governo Draghi.
«Non è accettabile dividere questioni economiche da questioni morali. Perché nella nostra Italia vi sono stati esempi virtuosi: imprenditori che hanno chiuso, non solo per scelte politiche sbagliate, ma perché assassinati per essersi opposti al pizzo. E l’hanno fatto mentre un imprenditore che oggi viene ricevuto con tutti gli onori nelle stanze del potere romano non ha fatto altro che pagare, pagare e ancora pagare. Ed oggi rischia di tornare al governo del Paese», conclude Di Battista. Nel precedente “referendum” su Rousseau per la nascita del Governo Conte-2 i Sì all’alleanza Conte-M5s-Pd-Leu furono il 79% (79.634 iscritti parteciperanno al voto), nel Governo Conte-1 invece il “contratto di governo” votato su Rousseau ottenne addirittura il 94% dei consensi alla nuova alleanza 5Stelle-Lega. Nel frattempo sui social Beppe Grillo ha lanciato una nuova provocazione postando un fotomontaggio di Draghi in bilico sul cornicione osservato da vicino dal Presidente Mattarella al “grido” di “Aspettando Rousseau”: un’immagine satirica che potrebbe non essere stata del tutto apprezzata dalle parti del Quirinale…
Aspettando #Rousseau pic.twitter.com/XoZ5yCWESd
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 11, 2021
SCHIERAMENTI SUL VOTO M5S
I risultati del voto su Rousseau saranno resi noti dalla piattaforma M5s dopo le ore 19, ma intanto cresce la partecipazione degli iscritti alle votazioni dirimenti il Sì o il NO (con astensione) al Governo Draghi: gli schieramenti dei “big” grillini proseguono, con le dichiarazioni di voto che vedono parole molto dure dall’ex Ministra Barbara Lezzi («quesito posto in maniera vile e ipocrita») e dall’altro ex titolare dei Trasporti Danilo Toninelli «Per porre un limite agli attacchi vergognosi contro esponenti del M5S ci sono solo due strade: ci si piega o si continua a lottare. Ma solo nel secondo caso si potrà dare all’Italia un’informazione libera da partiti e lobby. Per questo oggi su Rousseau ho votato No. Per evitare di sedersi al tavolo con certi personaggi che sono tra i motivi per cui è nato il Movimento 5 Stelle».
Per il Sì invece – assieme a Di Maio, Fico e Grillo – si schierano i Ministri uscenti Bonafede e Patuanelli, con il Guardasigilli che su Facebook scrive «In questi giorni di crisi e incertezza, bisogna avere lucidità e responsabilità nell’interesse degli italiani. Il M5S è stato e continuerà ad essere il pilastro di questa legislatura». A fare la sintesi il capo politico reggente Vito Crimi che sui social chiarisce «La votazione di oggi sarà l’unica votazione sul governo. Se prevarrà il sì sosterremo il governo, se prevarrà il no non lo sosterremo». Sul Blog intanto Beppe Grillo ha pubblicato una sorta di “programma” con 17 obiettivi che il M5s dovrà ottenere all’interno del nuovo Governo Draghi, qualora la piattaforma darà l’assenso a tale proposta: Banca pubblica per gli investimenti, il reddito universale, la «riforma fiscale ecologica con meno imposte sul lavoro, più imposte sul consumo di ambiente», tra i punti principali, assieme alla scommessa sul Ministero per la Transizione Ecologica.
PER ASPERA AD ASTRA!
Gli obiettivi del M5S. Leggete e condividete! https://t.co/Y4cHalX0Of— Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 11, 2021
13 PARLAMENTARI CONTRO IL QUESITO DI ROUSSEAU
In 5 minuti hanno votato già 2.800 persone su Rousseau, spiega il notaio della piattaforma M5s (riportato dall’Ansa): le votazioni sono in corso con un Paese intero di colpo interessato allo sviluppo dei risultati per capire se i grillini ci saranno o meno nel prossimo Governo Draghi. Il presidente della associazione Rousseau Davide Casaleggio da Milano ha rilasciato alcune dichiarazioni in attesa dei risultati che dovrebbero arrivare dopo le ore 19: «Processo di partecipazione collettiva, oltre 100mila persone decideranno in che modo il M5s dovrà votare sul nuovo Governo: passo avanti verso un concetto di cittadinanza digitale. Percorso intrapreso dal 2012 ad oggi con oltre 300 importanti votazioni, modello consolidato negli anni: siamo da apripista per altre formazioni politiche che adotteranno sistemi simili nei prossimi mesi».
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il figlio del fondatore M5s spiega «Qualora dovesse vincere il No oggi nel quesito posto da Vito Crimi, potrà essere contemplata in un secondo momento l’eventualità dell’astensione al Governo come alternativa al voto negativo in Parlamento». Diversi gli appelli dei “big” 5Stelle, quasi tutti schierati per il Sì al Governo Draghi: «assumiamo responsabilità, voterò Sì» spiega Roberto Fico, mentre Luigi Di Maio spiega di fidarsi ciecamente di Beppe Grillo e aggiunge «voto Sì a Draghi per difendere i risultati del M5s. Mi fido di voi iscritti». Di avviso del tutto diverso la nota di 13 parlamentari 5Stelle (Cabras, Crucioli, Granato, Colletti, Lannutti, Angrisani, Abate, Maniero, Volpi, Giuliodori, Costanzo, Corrado, Vallascas) che attacca pesantemente il quesito scelto da Vito Crimi e Beppe Grillo: «La motivazione addotta per il rinvio del voto su Rousseau era l’asserita esigenza di attendere lo scioglimento della riserva sulla composizione della coalizione che sosterrà il Governo Draghi nonché l’imprescindibile necessità di valutare il programma di tale governo. Oggi quel voto è stato indetto senza che nulla di certo si sappia né sull’accozzaglia di partiti che voteranno la fiducia, né su ciò che tale eterogenea maggioranza intende realizzare». Viene definito un “voto al buio”, con domanda e motivazione «tendenziosa, manipolatoria e palesemente volta a inibire il voto contrario alla partecipazione del m5s al Governo Draghi».
VOTO M5S ONLINE SUL GOVERNO DRAGHI
Oggi 11 febbraio dalle ore 10 alle ore 18 sulla piattaforma online Rousseau, gli iscritti M5s potranno esercitare il proprio voto sull’eventuale supporto ad un Governo presieduto dal Presidente incaricato Mario Draghi: dopo le ultime 24 ore di tensioni e spaccature interne al Movimento 5Stelle e dopo che Beppe Grillo aveva di fatto “congelato” la votazione sulla piattaforma gestita da Davide Casaleggio, la situazione si “sblocca” nella serata di ieri quando alle ore 20 sul Blog delle Stelle compare l’annuncio del voto che avrebbe dovuto tenersi già da ieri mattina. «Il Garante, il Capo politico, i Presidenti dei gruppi di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle hanno partecipato alle consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi, al fine di capire se ci siano le condizioni per sostenere un Governo a sua guida.
La delegazione ha riscontrato una concordanza col presidente incaricato di porre, come tema prioritario, la transizione ecologica ed energetica del Paese. Per rendere concreta questa prospettiva, il MoVimento ha proposto l’istituzione di un Super Ministero per la transizione Ecologica, che sia centrale nell’azione di governo», scrive il capo politico reggente Vito Crimi nell’annunciare il voto con quesito su Rousseau. C’è stata una comune volontà di proseguire il lavoro fatto dal Governo Conte sui progetti del Recovery Plan, spiega ancora il leader pro-tempore del Movimento, ribadendo il no secco al MES e la volontà di non modificare la riforma sulla prescrizione adottata con Pd e LeU: infine, spiega Crimi «Il Presidente Draghi ha sostenuto l’importanza del Reddito di Cittadinanza, dichiarando la volontà di rafforzare ulteriormente questo strumento. Si è trovata una comune visione sul ruolo dell’intervento pubblico in economia, necessario per sostenere la crisi di molti settori produttivi, sopraggiunta a causa della pandemia».
IL QUESITO DELLA PIATTAFORMA ROUSSEAU
Per tutti questi motivi e con queste premesse fatte dai vertici M5s, ecco il quesito ufficiale lanciato sulla piattaforma Rousseau che oggi vedrà le votazioni in 8 ore (invece che le 24 iniziali previste per il voto annunciato in origine il 10 e 11 febbraio, ndr):
«Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?».
Come ricorda il regolamento interno del Movimento 5 Stelle, potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato. Ciascun iscritto può verificare il proprio stato di iscrizione facendo login e controllando il bollino colorato accanto al nome (in alto a destra): se il bollino è verde l’utente è certificato e abilitato al voto. Schierati a favore del sostegno al Governo Draghi oltre al garante M5s Beppe Grillo anche il reggente Vito Crimi, il Ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio e il resto della componente di Governo che faceva parte del Conte-bis: contrari invece Alessandro Di Battista, gli ex Ministri Danilo Toninelli e Barbara Lezzi ma anche una nutrita componente dei parlamentari grillini affatto convinti della buona riuscita di un Governo assieme a Berlusconi e Salvini e con Premier l’ex Governatore BCE.
COME SI È SBLOCCATA LA “PARTITA” SU ROUSSEAU
In attesa dei risultati che con ogni probabilità questa sera permetteranno al Premier incaricato Mario Draghi di formulare tutte le dovute conseguenze del caso (e salire tra stasera e domani al Quirinale per sciogliere la riserva sulla nascita del Governo), occorre fare un passo indietro per capire cosa abbia “sbloccato” la trattativa interna al Movimento 5Stelle sul voto Rousseau per il sostegno o meno all’esecutivo Draghi. Dopo le consultazioni di martedì, Beppe Grillo aveva lanciato in un video social la sua posizione in merito alle votazioni, chiedendo pazienza agli iscritti e proponendo di aspettare le parole di Draghi per capire quanto avesse accettato le condizioni poste dalla delegazione M5s: in questo modo, il voto su Rousseau – previsto per ieri e oggi – è stato sospeso, fomentando le ire della base grillina che in forma importante si è espressa negli scorsi giorni contraria all’appoggio per un Governo con Lega e Forza Italia. Una fonte interna al M5s al Sussidiario.net ha spiegato che il voto sulla piattaforma è stata una decisione di Davide Casaleggio per mettere in evidenza la “bocciatura” sonora che la base M5s avrebbe determinato contro il loro stesso garante Beppe Grillo; al netto dei retroscena, non sono state poche le voci ieri tra i pentastellati che lamentavano sia il Governo Draghi che il “diktat” di sospensione del voto sull’esecutivo. Poi però 3 indizi hanno portato rapidamente allo “sblocco” dell’impasse: in primis, una telefonata tra Grillo e Draghi che avrebbe favorito una maggior possibilità di accordo politico su alcuni punti del programma presentato dal M5s.
In secondo luogo, la dichiarazione della presidente WWF Italia Donatella Bianchi all’uscita delle consultazioni con il Presidente incaricato: «La buona notizia su cui abbiamo insistito tutti è che ci sarà il ministero della Transizione ecologica dove le competenze saranno concentrate. Siamo stati favorevolmente colpiti dalla centralità data da Draghi alla questione ambientale e dall’ottica di sguardo di prospettiva di centralità nella trasformazione verde che, ci ha detto, dovrà essere trasversale alle altre politiche». Proprio quel ministero richiesto da Grillo nelle consultazioni di ieri con il Capo del Governo futuro. Da ultimo, le parole dell’ex premier Giuseppe Conte che alla Camera sostiene «Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì al governo Draghi perché il Paese è in una situazione, in tale condizioni e con tali urgenze che comunque è bene ci sia un governo». La “campagna elettorale” di Grillo e Crimi per convincere la base delusa sul sostegno giusto a Draghi è dunque poi stata del tutto evidente nel post apparso sul Blog delle Stelle in serata: ora la parola agli iscritti, con gli esiti che comunque potrebbero non “sconvolgere” la nascita del Governo visti i numeri in Parlamento comunque favorevoli anche senza l’appoggio totale del Movimento 5 Stelle (qui gli scenari).