Torna la normativa sui voucher utilizzati per pagare le prestazioni di lavoro occasionale: all’interno del decreto lavoro approvato il primo maggio 2023 dal governo Meloni, i datori di lavoro potranno avvalersi di questo strumento per rapporti di lavoro saltuari, a patto che rientrino in uno dei settori previsti dalla legge. L’INPS ha recentemente annunciato di star lavorando alle disposizioni per attuare la normativa che riguarda l’utilizzo dei voucher.
Voucher INPS: come funzionano
Anche che se questo strumento in passato è stato ampiamente criticato, adesso il governo Meloni ha deciso di introdurlo nuovamente con una normativa. I voucher, tanto cari al governo Renzi, tornano nuovamente in pista come strumento per corrispondere le prestazioni occasionali. Il datore di lavoro possono dunque avvalersene purché il rapporto di lavoro sia temporaneo e saltuario.
I voucher possono anche essere acquistati in tabaccheria e ciò determina anche la comodità per chi deve corrispondere del denaro in cambio di prestazioni lavorative di superare e semplificare tutte le lungaggini burocratiche. Tuttavia il voucher È possibile utilizzarlo soltanto per corrispondere prestazioni lavorative occasionali che riguardano agricoltura, servizi alla persona, servizi domestici, bar, ristoranti, alberghi, discoteche ed altre tipologie di lavori occasionali inseriti all’interno del decreto.
Voucher INPS: tetti massimi chi deve adeguarsi
Il datore di lavoro quindi potrà corrispondere questa somma entro e non oltre il limite di 10.000 euro all’anno.
Tuttavia Il limite è fissato a 15 mila euro all’anno nel caso in cui si faccia riferimento a prestazioni di lavoro che avvengono nell’ambito di congressi, parchi divertimento, fiere, e venti e attività termali.
Il tetto massimo tuttavia si riferisce alla quantità di denaro che è possibile versare integralmente per la gestione delle risorse umane dell’azienda. Si tratta dunque di un tetto che deve essere osservato dal datore di lavoro e non dal lavoratore che invece dovrà attenersi sempre ai 5 mila euro all’anno per quanto concerne i pagamenti ottenuti mediante voucher. Infatti oltre questa soglia il fisco richiede l’apertura della partita IVA, ma ciò in realtà concerne anche qualsiasi prestazione lavorativa che sia considerata continuativa nell’arco dell’anno.
Voucher INPS: i vantaggi
I vantaggi di utilizzare il voucher non sono soltanto legati alla semplificazione delle lungaggini burocratiche, quanto al risparmio economico legato alla tassazione: infatti questo metodo di pagamento non è sottoposto ad alcuna tassazione e risulta essere più conveniente per chi lo acquista. Il costo del lavoro sarà scaricato direttamente sul lavoratore che pur ricevendo un pagamento di 10 euro all’ora lordi avrà un incasso netto di 7,50. Quindi il lavoratore dovrà corrispondere il 25% alle casse dell’INPS.
Per comprendere esattamente come dovranno funzionare i voucher lavorativi, si attendono dunque le disposizioni dell’Inps che, stando alle ultime dichiarazioni dell’Istituto Nazionale previdenza sociale, potrebbero essere pubblicate a breve.