Cerbero, il colubro, l’aquila, la colomba, l’ape, l’agnello. Ma anche la cicogna, l’astor, i vermi e i botoli… La Commedia di Dante, tra le sue pieghe infinite, offre il dono di uno straordinario “bestiario poetico”: fantastico, irto di simboli, ma al tempo stesso reale. In cui fiere, bestie e animali immaginari sono sempre un tramite tra gli uomini e Dio, tra le anime dei morti e la luce divina verso la quale tutte guardano.
Il bestiario dantesco, con le sue innumerevoli risonanze poetiche, è il perno intorno al quale ruota Vox in bestia, il nuovo progetto del soprano Laura Catrani in occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante, che ha avuto il suo debutto su Radio3 Rai in quindici puntate lo scorso maggio, e da giugno trasformato in concerto dal vivo. Dopo le date estive nei principali festival musicali italiani (ricordiamo Ravenna Festival, Sagra Malatestiana, Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano e molti altri), riscuotendo successo di pubblico e della critica internazionale, il soprano riminese prosegue la tournée fino a dicembre in diverse città italiane (3 settembre a Ferrara, 5 settembre a Erice per gli Amici della Musica di Trapani, 18 settembre Teatro Cucinelli di Solomeo, 3 ottobre Teatro delle Muse di Ancona, 15 ottobre Teatro Verdi di Pordenone, 29 ottobre Reggio Emilia Festival, 5 novembre Teatro Comunale di Monfalcone, 20 novembre Teatro Alighieri di Ravenna, 5 dicembre Barattelli Concerti a L’Aquila).
Voce particolarmente apprezzata per il repertorio della musica contemporanea, Laura Catrani ha ripreso in mano la Divina Commedia e facendosi guidare dal numero tre, fondamentale nella numerologia dantesca, ha coinvolto tre diversi compositori d’oggi: Fabrizio De Rossi Re per l’Inferno, Matteo Franceschini per il Purgatorio e Alessandro Solbiati per il Paradiso. Loro stessi hanno selezionato gli animali tra il ricco bestiario che popola la Divina Commedia. Ne sono usciti fuori nove quadri ciascuno dei quali è introdotto da una miniatura letteraria che racconta l’essenza simbolica di ciascun animale dantesco, scritta per l’occasione da Tiziano Scarpa, una delle voci più originali della narrativa italiana contemporanea. Intrecciati al canto, gli animali danteschi prendono vita e forma anche attraverso le visionarie video animazioni di Gianluigi Toccafondo che ha tradotto in forma visiva gli animali danteschi, creando così una sorta di bestiario dentro il bestiario. Un continuo gioco di risonanze, dunque, tra il passato e il presente che conferma la “contemporaneità” della poesia di Dante.
Del progetto esistono due versioni concertistiche: la prima per voce sola, che richiama da vicino, pur con qualche variante, l’edizione originale radiofonica, e la seconda che vede invece riunito un trio del tutto inedito: accanto a Laura Catrani, è lo stesso Tiziano Scarpa a leggere, dal vivo, le proprie invenzioni poetiche, mentre tra una cantica e l’altra Peppe Frana, liutista e chitarrista di grande fantasia interpretativa, intavola sulla chitarra elettrica alcune delle musiche del tempo di Dante: dalle chansons trobadoriche fino alle polifonie dell’Ars Nova francese.
Il progetto è stato immaginato da Laura Catrani in pieno lockdown: “Da molti anni la mia ricerca è indirizzata al repertorio per voce sola, collaborando con compositori d’oggi che scrivono per la mia voce. Nel 2010 ho realizzato in questo modo ‘Vox in Femina’, un concerto per voce sola. Lo scorso anno avevo iniziato a pensare a un programma che ne fosse l’ideale seguito; uno degli ambiti su cui stavo ragionando era quello degli ‘animali fantastici’ e da lì il passaggio a un possibile bestiario dantesco è stato breve. L’idea è esplosa nella mia testa e mi sono resa subito conto che meritava uno spazio tutto suo”.