L’allerta per il cratere di Vulcano passa da “verde” a “gialla” e così scatta il sistema di protezione per mettere in sicurezza le Isole Eolie. Già in estate, ma in particolare da settembre, i sistemi di monitoraggio dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) hanno segnalato la variazione di alcuni parametri geofisici e geochimici, soprattutto quelli legati all’attività del sistema idrotermale che alimenta le fumarole del cratere della Fossa. Infatti, la temperatura dei gas emessi dalle fumarole che si trovano sull’orlo del cratere di Vulcano è cresciuta. La composizione mostra un incremento di Co2 e So2, cioè anidride carbonica e anidride solforosa. Invece, c’è stato anche un aumento della micro-sismicità locale.



Sono tutti segnali che, come riportato dal Fatto Quotidiano, hanno spinto il Dipartimento della Protezione civile nazionale ieri a considerare «necessarie alcune misure e iniziative aggiuntive per la gestione del rischio sull’isola». L’obiettivo è rendere sicura non solo Vulcano, ma mettere anche i 500 isolani in sicurezza, oltre che i turisti presenti.



ALLERTA VULCANO ALLE ISOLE EOLIE: LE MISURE

L’ultima eruzione di Vulcano è tutt’altro che recente: risale, infatti, a oltre 130 anni fa. Ma durò ben due anni, dall’agosto del 1888 al marzo del 1890. Da allora è dormiente. Le ultime attività sono state registrate alla fine degli anni ’80, ma non ci fu alcuna eruzione. Boris Behncke, vulcanologo dell’Ingv di Catania, su Facebook ha confermato che è in corso il monitoraggio: «Siccome la storia di questo vulcano è ricca di eventi esplosivi e negli ultimi decenni l’abitato che si trova immediatamente sotto il cono attivo, la ‘Fossa’, si è espanso notevolmente, lo stiamo tenendo sotto stretta osservazione». Dopo il passaggio all’allerta gialla c’è stata un’ordinanza del sindaco che ha vietato la scalata sulla cima del cratere Vulcano.



Nel frattempo, alle Isole Eolie sono partiti i lavori per rendere operativo lo scalo alternativo di Ponente e la sistemazione del molo. Verifiche in corso anche nelle piste per elicotteri, che comunque sono perfettamente funzionanti. Invece gli esperti dell’Ingv stanno potenziando le reti di monitoraggio e sorveglianza. Ad esempio, l’Osservatorio Etneo di Catania ha installato nuove stazioni sismiche che integrano quelle già presenti. Ed è stata predisposta l’installazione di una telecamera termica per inquadrare l’area fumarolica del cratere. Da due mesi sono attive ben quattro stazioni a Vulcano Porto per misurare il flusso di Co2 dal suolo e la concentrazione nell’aria.