Walter Biot si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il capitano di fregata della Marina militare fermato martedì scorso per un gravissimo caso di spionaggio si è limitato a dire di essere «frastornato per l’accaduto» durante l’interrogatorio di garanzia. Inoltre, ha spiegato di voler chiarire la sua posizione solo dopo «aver raccolto le idee». Il gip, che ne ha convalidato l’arresto, ritiene che si tratti di un soggetto molto pericoloso per la professionalità dimostrata, desumibile anche dai molteplici strumenti usati e dagli accorgimenti adottati. L’ufficiale è accusato di aver consegnato a un funzionario dell’ufficio militare dell’ambasciata russa a Roma una chiavetta Usb in cambio di 5mila euro. Ma cosa conteneva questo supporto elettronico? Si parla di documenti classificati. Per la procura di Roma, avrebbe procacciato notizie importanti per la sicurezza dello Stato fotografando i documenti con un cellulare e poi consegnando la nano sim ai russi, in un parcheggio della periferia romana, a Spinaceto.
I documenti militari sono classificati dallo stato maggiore della difesa come “riservatissimi”, inoltre ha passato informazioni sensibili, condivise tra gli alleati dell’alleanza Atlantica e classificati come “Nato Secret”. Si tratta del terzo livello di classificazione su quattro.
WALTER BIOT, ECCO I DOCUMENTI TOP SECRET
Questi sono solo alcuni dei documenti che il capitano di fregata Walter Biot ha passato alle spie russe prima che fosse fermato e arrestato dai carabinieri del Ros. In totale sono 181 le foto di documenti cartacei classificati che sono stati trovati nella scheda di memoria che è stata sequestrata. Secondo quanto riportato da Fanpage, sono probabilmente documenti a cui l’ufficiale aveva accesso facilitato essendo addetto nell’ufficio Politica Militare. L’accesso ad una informazione classificata è consentito, infatti, ai soli soggetti che, per quanto riguarda le informazioni classificate come “riservatissimo”, “segreto” e “segretissimo”, siano muniti di appropriata abilitazione di sicurezza. E lui si occupava, infatti, anche della proiezione degli assetti italiani della Difesa nei teatri operativi esteri e di operazioni Nato, Ue e Onu.
Dall’ordinanza di arresto a suo carico, è emerso che avrebbe consegnato nove documenti riservatissimi, che è il secondo livello di sicurezza su quattro, ma soprattutto 47 documenti classificati come Nato Secret (NS), che è un livello di classificazione che viene applicato, in base a quanto spiegato dall’Alleanza Atlantica, «alle informazioni la cui divulgazione non autorizzata causerebbe gravi danni alla NATO».