Grande protagonista al Cinema Ritrovato di Bologna, Walter Hill ha parlato senza peli sulla lingua ai microfoni de La Stampa. Il regista di “48 ore” e “I guerrieri della notte” ha parlato del suo cinema e ha sottolineato che nei suoi film le risate possono essere finte, “ma le pallottole invece devono essere vere”.



Il regista californiano è amato in tutto il mondo per la sua idea radicale di cinema, che cozza contro il mondo Marvel. E infatti il suo giudizio è particolarmente netto: “Sono un po’ il contrario dei film che ho fatto io e che negli anni 70, 80 e 90 al pubblico piacevano non poco. Oggi le pallottole sono finte, uno muore poi rivive poi muore di nuovo, l’importante è che questo avvenga con un gran frastuono. Questi kolossal che oggi sono la maggior parte della produzione hollywoodiana non mi piacciono per niente”.



WALTER HILL E “I GUERRIERI DELLA NOTTE”

Nel corso del suo dialogo con Landis a Bologna, Walter Hill è tornato su uno dei suoi più grandi successi, ovvero “I guerrieri della notte”. Il regista 80enne ha spiegato che gli chiesero un film sulle bande giovanili, un progetto a basso costo e con attori poco conosciuti: “Ma non volevo un film realistico, l’ho ambientato in un mondo distopico. E poi (senza dire niente a nessuno, per paura che si spaventasse) ho tratto la storia dall’Anabasi di Senofonte, volevo che i miei guerrieri come i mercenari dell’antichità gridassero ‘Thalassa, Thalassa!’ e cioè ‘Mare, mare!’ per poi accorgersi che dovevano combattere ancora”. Un’opera rimasta nella storia e c’è più di un perchè, a partire dalla visionarietà del genio di Walter Hill, uno dei cineasti più interessanti della storia americana.

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