Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa, Walter Ricciardi ha annunciato che il coronavirus non resiste al caldo, ma non solo. Il consigliere del Ministero della Salute si è soffermato sull’emergenza sanitaria ed in particolare su ciò che ne sarà dell’Italia dopo il 18 maggio, in particolare senza la App per i tracciamenti, i dipartimenti di prevenzione delle Asl svuotati e 40mila medici di famiglia in panchina: «L’Italia e devo dire anche il Piemonte, pagano anni di disinvestimenti in sanità, in particolare dei servizi territoriali. Il ministro Speranza ha pronto un piano di rafforzamento del territorio. Ma dovremo fare tesoro di questa esperienza per rifondare il nostro Ssn, a cominciare – sottolinea – dai medici di famiglia e dai servizi territoriali che devono lavorare in raccordo con gli ospedali». Ricciardi ha poi parlato della possibile ripartenza del campionato italiano: «La Federcalcio sta elaborando un piano. Vediamo come sarà la diffusione dei contagi a giugno. Sono un tifoso anch’io, sa». (Aggiornamento di MB)
WALTER RICCIARDI: “CORONAVIRUS NON RESISTE AL CALDO”
Sono in molti a guardare con ottimismo all’estate e al caldo, visto che il coronavirus non è resistente alle “alte” temperature. Di conseguenza, con l’arrivo della bella stagione, e dei mesi di giugno, luglio e agosto, l’infezione potrebbe scemare in maniera naturale. A riguardo non vi è comunque alcuna certezza, anche se, il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha parlato così ai microfoni de La Stampa: «Vedremo a giugno quando con il caldo umido il virus potrebbe attenuarsi». Ricciardi poi specifica a riguardo: «Uno studio presentato il 24 aprile dal sottosegretario alla sicurezza interna Usa alla Casa Bianca mostrerebbe che il virus soffre il caldo umido. Al chiuso, con 24° e 20% di umidità può resistere su una superficie per 18 ore, con 35° e un tasso di umidità dell’ 80% la sua permanenza non supera l’ora. Se poi si è al sole bastano 24° e lo stesso livello di umidità perché scompaia in due minuti». Ciò non significa che in estate si potrà allentare la presa: «Assolutamente no, perché il virus circolerà lo stesso e dovremo continuare a rispettare le regole igieniche e sul distanziamento. Però potremmo conviverci meglio».
WALTER RICCIARDI E LE SCUOLE: “A SETTEMBRE ALTERNANZA LEZIONI IN CLASSE E ONLINE”
Quindi Ricciardi dispensa qualche consiglio agli italiani in vista della Fase 2 del 4 maggio, che come ribadito più volte dal premier Conte, non sarà un “liberi tutti”: «I pilastri sono sempre quelli del distanziamento e dell’ igiene personale oltre che ambientale. Se vado a trovare i parenti, soprattutto se anziani, devo evitare di toccarli e se non sono sicuro di mantenere sempre il metro di distanziamento meglio tirare su la mascherina chirurgica. Poi lavarsi le mani come si entra in casa. Ma niente assembramenti. In una stanza di 30 metri quadri più di quattro meglio non essere». Per quanto riguarda le mascherine, invece, Ricciardi specifica che a passeggio, da soli, non ha alcun senso indossarle: «Servono tutte le volte che si entra in un ambiente chiuso e si teme di non riuscire a mantenere la distanza di sicurezza. A passeggio in strada non servono. Ma meglio portarle sempre con sé». Infine, sulle messe e il ritorno a scuola, il professore è ancora molto scettico: «Tornare a messa subito non era possibile, ma in queste due settimane studieremo i modelli che garantiscano una ripresa in sicurezza. Scuola a settembre? Per quella data troveremo delle soluzioni. Magari alternando lezioni in classe e a distanza. Nei più giovani gli esiti dell’ infezione sono più benevoli, ma proprio perché con pochi o nessun sintomo rischiano di fare da volano alla diffusione del virus».