Walter Ricciardi, docente di Igiene presso l’università “Cattolica” di Roma, ha parlato della pandemia di Coronavirus a margine del Forum Risk Management, in corso di svolgimento in Toscana, più precisamente ad Arezzo. In particolare, l’esperto ha sottolineato che il Covid-19 “non è finito e rimane altamente endemico in Italia. Non abbiamo i dati tutti i giorni, ma alla fine della settimana contiamo decine di migliaia di casi e centinaia di morti. Di questo passo, ne avremo 30-40mila l’anno. È una strage silenziosa”.



Secondo Walter Ricciardi, le cui parole sono state riprese dall’agenzia di stampa Adnkronos, “un po’ tutta la civiltà occidentale si è stancata del Covid e cerca di rimuoverlo. Il compito dei governi, però, non è quello di rimuovere, ma cercare soluzioni. In questo momento soltanto alcuni governi lo stanno facendo, come quello giapponese. Il nostro Paese è ultimo sulle quarte dosi di vaccino e l’uso delle mascherine è ormai dimenticato. Sono errori gravi nei confronti del virus”.



WALTER RICCIARDI: “COVID NON È FINITO”

Un punto di vista e un monito, quello di Walter Ricciardi, che nelle scorse ore è stato “benedetto” anche dal senatore del Partito Democratico Andrea Crisanti, microbiologo di professione, il quale ha rimarcato come a suo avviso sia necessario un piano Covid per l’inverno, in quanto i casi di positività sono in aumento e “c’è anche una maggiore occupazione dei reparti e delle terapie intensive. Sinceramente io penso che il Governo faccia troppo affidamento sul mantenimento di questa situazione, ma non è necessariamente detto che rimanga tale. Se c’è qualcosa che avremmo dovuto imparare da ciò che è successo con l’emergenza pandemica, è che non ci dovremmo far trovare impreparati”.



Successivamente, sulla falsa riga di quanto poi affermato anche da Walter Ricciardi, Crisanti ha concluso: “Ho sempre ribadito che in questo momento, ma anche prima d’ora, le cautele le devono prendere principalmente le persone anziane e fragili. Lo stesso a Natale. Loro non devono abbassare la guardia perché, se una persona anziana o fragile si infetta, rischia di sviluppare una malattia grave indipendentemente dalla vaccinazione”.