Dall’ipotesi lockdown all’elaborazione dei dati da parte delle Regioni, Walter Ricciardi a tutto tondo ai microfoni di Piazzapulita. «Non scommetterei un euro sul fatto che a Natale non ci possa essere un lockdown. Le decisioni le voglio prendere sulla base dell’evidenza scientifica, che in questo caso ci dice che quando si prendono delle misure bisogna aspettare almeno tre settimane per vederne gli effetti. Non dobbiamo essere impazienti e vedere i dati giornalieri, ma vedere cosa succede tra due settimane», le parole del consulente del ministro Roberto Speranza: «All’inizio di ottobre c’era la necessità di fare dei lockdown mirati nelle aree metropolitane, ma non sono stati fatti. Se fai passare due settimane con un virus che si diffonde in maniera esponenziale, i casi triplicano». Poi Walter Ricciardi si è soffermato sulla mortalità del virus: «La mortalità è molto più alta nei pazienti anziani, ma stiamo vedendo una mortalità che aumenta in tutte le fasce d’età. A 65 anni in Italia si ha una aspettativa di altri 20 anni: possono vivere adeguatamente se elaboriamo dei modelli assistenziali in funzione della loro centralità».

WALTER RICCIARDI: “GINO STRADA IN CALABRIA? MAGARI”

Incalzato da Formigli, Walter Ricciardi si è soffermato sulla gestione dei dati da parte delle Regioni: «La trasmissione dei dati dalla Regione allo Stato dipende dall’efficienza della Regione: ci sono Regioni in grado di trasmettere dati in tempo reale e molte altre Regioni che li trasmettono tardi e avviene. Se questo avviene, il Governo prende delle decisioni su dati falsati». Una battuta sui tanto discussi 21 parametri: «Sono stati elaborati prima dell’estate per monitorare le riaperture, sono servite per non fare riaprire troppo presto. Quando hai un’epidemia di questo tipo devi essere più rapido e di quei 21 parametri che valuti settimanalmente ne devi prendere 4-5 che valuti giornalmente, perché ogni giorno devi prendere delle decisioni». Infine sul caos sanità Calabria: «Il problema della Calabria è ventennale, non è un problema di professionisti ma di tipo organizzativo-gestionale. In Calabria devi mandare i fuoriclasse e magari ci andasse uno come Gino Strada, che è stato in grado di creare delle strutture all’avanguardia in Paesi poverissimi».