I dati sono stabili, ma il peggio non è passato per Walter Ricciardi. Il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza ne ha parlato al Multistakeholder Forum di Poste Italiane, lanciando un avvertimento. «Grazie alle misure che abbiamo applicato a dicembre abbiamo ottenuto una stabilizzazione, il numero dei casi non è sceso e non è aumentato, è stabile, ma ad un livello preoccupante». Ciò a causa delle varianti. «La situazione è preoccupante per l’avvento di queste varianti, perché queste varianti noi non le monitoriamo adeguatamente». Ma lo è anche perché «non sappiamo esattamente dove e come si stanno diffondendo queste nuove varianti». Il problema è che lo vediamo nel momento in cui emergono, «come è successo in questo momento in Umbria, come è successo in focolai sporadici».
Il timore di Walter Ricciardi, dunque, è che in Italia accada ciò che è successo in Gran Bretagna, «che ha visto emergere questa variante a settembre per poi esplodere a dicembre». Nel caso del nostro Paese, ritiene che «possa succedere a marzo».
“VACCINI? REGIONI IN ORDINE SPARSO”
Ieri a Gr1 delle 13 su Rai Radio 1, invece, ha parlato della campagna di vaccinazione anti Covid in Italia, dove il meccanismo di prenotazione varia da Regione a Regione. Era infatti prevista una piattaforma nazionale a supporto, ma «sulla carta», quindi «in questo momento è ancora di là da venire». Per il consulente del ministero della Salute stiamo vedendo esattamente ciò che accade in Italia ormai da 20 anni: «Le Regioni che si muovono in ordine sparso». L’auspicio di Walter Ricciardi è che il nuovo governo «si impegni nel coordinare questo piano, garantito in tutta Italia con una leale collaborazione tra Stato e Regioni, però con un impegno sostanzialmente 24 ore su 24 da parte dello Stato». Ricciardi ha fatto anche una previsione: «Probabilmente febbraio e marzo saranno mesi ancora un po’ tribolati dal punto di vista della quantità di dosi» di vaccino. Da aprile in poi la situazione dovrebbe migliorare, «perché tutte le aziende si stanno attrezzando per incrementare la produzione».