Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto sull’edizione del quotidiano “Il Foglio” in edicola oggi, martedì 24 agosto 2021, per commentare la situazione connessa alla pandemia in Italia e alla campagna di immunizzazione attualmente ancora in corso nel nostro Paese. Subito il professore di Igiene all’Università Cattolica si è detto favorevole all’obbligo vaccinale, “ma è chiaro che la scelta è tutta di natura politica. Grazie alle misure messe in campo abbiamo invertito la curva epidemica, ma non ci possiamo accontentare, perché con la variante Delta l’immunità di popolazione arriverà solo con il 95 per cento dei vaccinati”.
Ecco dunque che, a conti fatti, l’obbligo di vaccinazione non può continuare a essere un tabù, anche se da ora in avanti “la pandemia sarà più una questione individuale che collettiva. Ecco perché tenterei prima la via della persuasione attraverso i medici di medicina generale, che possono intercettare un gran numero di indecisi. Poi, se entro ottobre non saremo arrivati alla soglia dell’80 per cento di immunizzati, la politica dovrà prendere una decisione”.
WALTER RICCIARDI: “INTRODURRE L’OBBLIGO DI GREEN PASS IN QUALSIASI LUOGO”
A detta di Ricciardi, è necessario estendere il Green Pass a qualsiasi ambito della socialità: “Non solo quindi per i grandi eventi ma anche sui bus, in metropolitana, per accedere al posto di lavoro – ha commentato ancora su ‘Il Foglio’ –. Se lo avessimo adottato anche a luglio e agosto, probabilmente regioni turistiche come la Sicilia e la Sardegna non rischierebbero di finire in zona gialla”. Bisogna tuttavia considerare che i sindacati, in merito all’utilizzo del certificato verde in azienda, hanno già espresso tutte le loro rimostranze. Una reazione che l’ex presidente dell’Istituto superiore di Sanità ha definito “una vera e propria battaglia di retroguardia. Già oggi nei contratti collettivi è prevista una sorta di obbligo, laddove si stabilisce che le aziende debbano garantire la sicurezza dei lavoratori con il massimo delle tecnologie disponibili. Il caso dei metalmeccanici di Leonardo, per cui ‘i vaccini non sono una cura definitiva’, invece è un esempio di analfabetismo scientifico molto preoccupante”.
Il mondo della scuola, peraltro, dipende totalmente dalle vaccinazioni, tanto che Ricciardi individua l’unica soluzione per tornare alla didattica in presenza nell’allontanamento dei docenti riluttanti nei confronti della vaccinazione, altrimenti “sarà una scuola discontinua”. Infine, “le strizzatine d’occhio ai no vax di Salvini e Meloni da tecnico mi rammaricano. Da cittadino, mi fanno semplicemente profonda tristezza”.