Walter Vacchino, dalle emozioni di Sanremo agli aneddoti più iconici

Il settimanale Chi, a poche settimane dall’avvio del Festival di Sanremo 2024, è riuscito ad intervistare il ‘padrone di casa’ forse meno esposto alla fama ma in un certo senso nevralgico in relazione alla kermesse canora. Stiamo parlando di Walter Vacchino, il proprietario del teatro che da decenni viene calcato da artisti navigati, nuove leve e tanti personaggi influenti dell’Italia a ridosso del tempo. “La magia dell’Ariston emoziona tutti? Mi sono dato tante spiegazioni; la prima è che questo teatro è come un individuo, con un genitore che l’ha fortemente voluto e con una personalità che trova continua linfa nelle emozioni…”.



Inizia così il racconto di Walter Vacchino ‘papà’ del Teatro Ariston di Sanremo e che nel corso della sua vita ha avuto l’onore di assistere in qualità di ospite ‘speciale’ alle tante emozioni che solo la kermesse canora può regalare. “Ho calcolato che, tra preparativi, gara e smantellamento, quattro anni li ho vissuti interamente al Festival. E certo, dietro le quinte ho assistito a tanti momenti salienti; molti piacevoli, altri meno. Vedi quando i Duran Duran distrussero il camerino”. Walter Vacchino ha assistito, come da lui stesso raccontato, a diversi momenti iconici – in positivo e negativo – del Festival di Sanremo e il suo punto è dunque carico di aneddoti piuttosto curiosi.



Walter Vacchino e l’elogio ad Amadeus: “Alla fine è lui il vincitore…”

“Il tentato suicidio di Pino Pagano sventato da Pippo Baudo? Mia moglie mi fece notare lo strano atteggiamento di quel signore in piedi in galleria, un attimo dopo era a cavallo della balaustra e minacciava di buttarsi, finchè Baudo non salì e lo convinse a desistere”. Ha vissuto così Walter Vacchino quel momento di tensione vissuto nel corso della kermesse del ‘95, argomentando anche sulle parole del protagonista che affermò come il tutto fosse stato realizzato ad hoc. “Io continuo a pensare che Baudo non avesse bisogno di un siparietto come quello per far parlare di sé, non lui”. Sulla querelle più recente con protagonista Blanco ha invece affermato: “… Una scena poco piacevole, offensiva nei confronti di tutte le maestranze. Però nei nostri uffici conserviamo ancora la scopa con cui Morandi ha dato una mano a spazzare, con su scritto ‘Non usare’”.



Avviandosi verso la conclusione dell’intervista rilasciata per il settimanale Chi, Walter Vacchino ha offerto la sua personale preferenza sui vari conduttori che si sono passati il testimone sul palco dell’Ariston del Festival di Sanremo. “Ciascuno è giusto per quell’epoca, non si può fare una classifica con gare diverse. Ma posso dire che Amadeus lo trovo bravissimo, è il perfetto padrone di casa, riesce a dare spazio agli artisti, li mette a loro agio e la sua presenza è talmente discreta che alla fine è lui il vincitore…”. Sulle ‘canzoni del cuore’ ha invece spiegato: “Ne ho tante, però quasi mai mi piace la canzone vincente. Per esempio l’anno scorso preferivo Lazza a Mengoni. E amo le canzoni canticchiabili, allegre, ballabili, che danno felicità”.