Durante la puntata della Vita in Diretta andata in onda Lunedì 11 ottobre, Walter Zenga ha ripercorso la sua carriera da numero uno sotto ogni punto di vista con il record di miglior portiere per gli anni 1989, 1990, 1991 grazie anche al suo soprannome che lo ha reso famoso ovunque: L’uomo Ragno. Walter Zenga ha alle spalle tre matrimoni diversi dai quali ha avuto cinque figli e finalmente oggi, dopo diversi alti e bassi, è riuscito a conquistare un rapporto con tutti aprendo così un nuovo capitolo della sua vita.



L’ex calciatore durante l’intervista ha voluto presentare il suo libro intitolato Ero L’uomo Ragno in cui afferma: “L’uomo è una cosa e il calciatore è un’altra […] i calciatori cedono la libertà” Walter ha voluto spiegare questa frase: “Perché la passione che metti nel tuo lavoro la metti al 100% e per metterla al 100% devi dedicarti al massimo e perdi tanto nei rapporti con la famiglia o gli amici, ecco perché molte volte uno si altera, perché vede che c’è qualcuno che usa il calcio per vivere e non vive per il calcio. La passione è la base di tutto quanto”.



Walter Zenga e il suo rapporto discontinuo con i figli

Il calcio nella vita di Walter Zenga è stata una costante e adesso, raggiunta la maturità, ha voluto tirare le somme su quanto il calciatore a tolto all’uomo e viceversa: “Nel libro ci sono due personaggi uno era il calciatore, l’altro è l’uomo e l’allenatore oggi che quando va al campo d’allenamento ha un impermeabile addosso e si toglie i problemi”.

Non solo la carriera calcistica, all’interno del libro di Walter Zenga si parla anche di famiglia, del suo rapporto con il padre fino ad arrivare a quello dei figli in cui fa dell’autocritica sugli ultimi mesi in cui il suo rapporto personale con i figli è stato al centro del dibattito televisivo anche per l’occasione della partecipazione di suo figlio Andrea Zenga all’edizione del Grande Fratello Vip. Sul suo rapporto con i figli Walter ha detto: “Mi assumerei la responsabilità di vederli con continuità. Non è facile per un padre separato. Se vivi nella stessa città dei tuoi figli hai l’occasione di dare continuità al rapporto, ma io ho girato il mondo e diventa complicato avere un rapporto sereno con l’altro 50% della parte genitoriale”.



Walter Zenga parla della sua ferita più grande

Walter Zenga

 ha anche precisare di non avere, tutto sommato, alcun rimpianto: “Non ho rimpianti nella vita, quello che ho fatto è quello che andava fatto”. Ammettendo anche la sua ferita più grande nel rapporto con la famiglia: “La ferita più grande è quella con mio padre” mentre la sua più grande vittoria ha affermato essere la sua immagine calcistica: “Quando vado a San Siro tutti mi riconoscono un qualcosa che è come se io avessi smesso di giocare ieri. Questa è la vittoria più grande che uno può avere dalla vita: l’affetto e il rispetto della gente”.