Tanti auguri di buon compleanno oggi per Walter Zenga! Oggi 28 aprile infatti il portiere dei record compie ben 60 anni: un genetliaco ben importante per uno dei protagonisti del calcio italiano e non solo, che ci ha regalato intense emozioni, sia tra i pali, che pure nella sua nuova vita come allenatore. E proprio tra i pali sono certo più note le sue imprese, che cominciano fin dalla più tenera età sotto i colori dell’Inter, club del cuore da sempre: nato a Milano e presa dal papà la passione del calcio, ecco che Zenga approda a soli nove anni al club nerazzurro e già l’anno dopo entra nella sezione pulcini. Da qui è solo un’ascesa al vertice: dopo qualche anno in prestito (ricordiamo la sua parata decisiva con la maglia della Salernitana, nel derby contro la Paganese in C1), ecco che Zenga arriva alla prima squadra del club milanese per la stagione del 1982-1983. Il suo talento tra i pali è innegabile e si fa già notare e tempo una stagione è diventa titolare fisso per l’Inter.  E’ però nella stagione del 1986-87 che Zenga comincia a mietere i primi record, di una serie che poi diverrà lunghissima: qui il portierone milanese infatti durante terra la stagione incassa solo 17 gol, un record che non basta all’Inter per vincere lo scudetto, ma che fa da preludio a stagioni ancora piò eccezionali.



WALTER ZENGA: LA STAGIONE DEI RECORD

E dunque nella piena maturità come portiere che Walter Zenga divenne l’uomo dei record e  star del calcio mondiale. E’ infatti quando compie 28 anni che con l’Inter Zenga segna forse la sua stagione più bella in Serie A nel 1988-89: scudetto, record di punti e miglior difesa, grazie al milanese, con solo 19 gol incassati. Ma non solo: negli anni seguenti con Zenga, l’Inter trova un altro scudetto, una Supercoppa italiana e due Coppe UEFA e nel frattempo lo stesso è stato eletto portiere dell’anno dall’IFFHS per tre volte consecutive, dal 1989 al 1991. Ma non è solo con il simbolo dell’Inter che Zenga miete successi: in nazionale in tutto il portierone metterà da parte 58 presenze, prendendo parte a due mondiali e a un Europeo. E proprio ai mondiali italiani che Zenga trova un nuovo record, mantenendo la propria porta inviolata per 517 minuti di fila, un primato eccezionale che resiste tutt’ora. Ma è sempre durante Italia 90 che Zenga subisce forse il gol peggiore della sua carriera, quello dell’argentino Caniggia, che costò poi agli azzurri la finale mondiale.



WLATER ZENGA: LA CARRIERA COME ALLENATORE

Sul finire della sua carriera per Zenga arrivano poi dal 1994 le avventure non troppo fruttuose con Sampdoria e Padova e negli stessi anni il portierone viene escluso da Sacchi dal giro azzurro (da questo episodio nascerà poi il suo soprannome Uomo Ragno, in riferimento a una nota canzone degli 883). Un finale di carriera negli Stati Uniti e poi per lui nel 1998 l’approdo alla panchina: e da qui che inizia una seconda vita per Zenga sempre turbolenta ma sempre appassionante. Come allenatore infatti è un continui lasciare e tornare in Italia: Zenga affronta i campionati rumeni, turchi, serbi e arabi, ma pure sale nelle panchine di Catania e Palermo, oltre che di Sampdoria e Crotone, dove si mette in luce per la sua enorme passione, ma pure per risultati non sempre eccezionali. L’ultima avventura, ancora da cominciare, è quella con il Cagliari, che siamo sicuri sarà ricca di colpi di scena. Zenga già nei giorni scorsi, oltre allo stop imposto per coronavirus, si è detto “pronto”  a tornare in campo e come al solito, a dare tutto. E di certo non possiamo che credergli.

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