Una canzone non è solo “due note e un ritornello” (citando Paolo Conte…), ma anche persone, fatti, ricordi, avvenimenti casuali, incontri imprevisti.
Una canzone non è mai “solo” un evento artistico o un oggetto da consumare, ma anche un pezzo di storia da raccontare.
Questa rubrica prova a mettere insieme quei cocci del destino che han portato alla nascita, al successo o all’oblio una melodia. Senza enfasi, ma – spesso – con quella stessa commozione partecipata che si avverte quando si leggono certi libri di storia.

Paranoid dei Black Sabbath, scritta da Ozzy Osbourne e Tony Iommi (ma attribuita a tutta la band, quindi compresi Geezer Butler e Billy Ward) è un pezzo del ‘70 e si trova sul secondo famigerato disco della band, una delle pietre miliari del rock duro (che poi lo si voglia già chiamare metal o antenato del black-metal poco importa).
Bello il riff, bello l’andamento sulfureo e incalzante, bello il cantato di Ozzy, che già piazza una presenza e un vocalismo così originali e personali da fare scuola. Insomma: un pezzo giustamente entrato nell’antologia – nera – del rock.
Raramente però si prende in considerazione il testo di questa canzone, che dice così:

“La gente pensa ch’io sia pazzo perché mi acciglio sempre/ Tutto il giorno penso cose, ma niente sembra soddisfarmi/ Ho bisogno di qualcuno che mi mostri le cose che non riesco a trovare nella vita/ Non riesco a vedere le cose che fanno la vera felicità/ Devo essere cieco…”.

Ora qualcuno dirà: ma sono proprio le parole scritte da Ozzy Osbourne? Quel pazzo eroinomane e dark che ha fatto da protagonista al serial sulla sua famiglia? Esatto, proprio lui. E la canzone dice proprio così:

“Ho bisogno di qualcuno che mi mostri le cose che non riesco a trovare nella vita/ Non riesco a vedere le cose che fanno la vera felicità”.

Risentitela in una versione recente di Ozzy con Zakk Wilde e la sua band. Ozzy gioca con la sua immagine schizzata e paranoica ed è, a mio parere, l’unica vera maschera teatrale di tutto il mondo metal.

Rimane il fatto che quella Paranoid rimane incredibilmente ricca di “bisogno di base, di elementarietà”. E secondo me per chi non la conosce rimane una sorpresa…

Finished with my woman cause she couldnt help me with my mind
People think Im insane because I am browning all the time
All day long I think of things but nothing seems to satisfy
Think Ill lose my mind if I dont find something to pacify
Can you help me thought you were my friend
I need someone to show me the things in life that
I cant find I cant see the things that make true happiness
I must be blind
Make a joke and I will sigh and you will laugh and I will cry
Happiness I cannot feel and love to me is so unreal
And so as you hear these words telling you now of my state
I tell you to enjoy life I wish I could but its too late