Cosa penserà mai San Valentino di questa festa degli innamorati a lui dedicata, tra fiori, regali e smancerie varie? Cosa penserà di questo noiosissimo 14 febbraio lui che è finito decapitato quando aveva già superato gli ottant’anni, con l’imperatore Aureliano che non aveva alcuna intenzione di riservargli un trattamento particolarmente romantico?
Tra un sorriso e uno sbadiglio il patrono penserà forse che una speciale benedizione gli è richiesta da tutti coloro che dell’amore hanno una percezione totale, eterna, sconvolgente. Ho pensato: quante canzoni parlano d’amore? Tante, pure troppe. Quante sono quelle che hanno il dono dell’eternità? Già di meno.
Ad esempio Always on my mind (portata al successo da Elvis Presley, ma che io preferisco nella versione di Willie Nelson o di Ryan Adams), oppure Your song di sir Elton John. Ma una canzone italiana racconta in modo particolarissimo l’attimo in cui un amore, ti sconvolge la vita ed è Mi sei scoppiato dentro al cuore di Mina. Si tratta di un attimo: è uno sguardo, è il colpo di fulmine, è quella cosa che nessuno e nulla sa spiegare. Un attimo. Quando vuole accadere, accade:
Era
solamente ieri sera
io parlavo con gli amici
scherzavamo tra di noi
e tu e tu e tu
tu sei arrivato
m’hai guardato e allora
tutto è cambiato per me
È il colpo di fulmine, lo sguardo che colpisce al cuore raccontato con franca ingenuità. Qualcuno si ricorderà di un altro celebre “colpo di fulmine”, quello di With a little help from my friends: Do you believe in a love at first sight, yes i’m certain it happens all the time, (“Ci credi all’amore al primo sguardo? Certo, credo accada così ogni volta”). Ma al confronto con le parole cantate da Mina, i Beatles sembrano ragazzini: altra intensità qui, altra capacità di raccontare quel momento in questa canzone italiana.
Mina parla d’amore in un altro modo: emozionante, invasivo, totalizzante. Parla di uno di quegli incontri che fan traballare le gambe e anche le certezze, che trasformano se stessi e le cose intorno. Amore che è in grado di cambiare tutto, all’improvviso (appunto):
Mi sei scoppiato
dentro al cuore all’improvviso
all’improvviso non so perché
non lo so perché all’improvviso
all’improvviso
sarà perché mi hai guardato
come nessuno mi ha guardato mai
mi sento viva
all’improvviso per te
Un amore che ti scoppia nel cuore: certo è capitato a tutti. E anche uno sguardo che ti cambia, che ti fa sentire vivo all’improvviso. È quel che dice l’Andrej Rublev del grande Tarkovskij: «Certi giorni non ti riesce nulla, oppure sei stanco, sfinito e niente ti dà sollievo, e all’improvviso nella folla incontri uno sguardo semplice, uno sguardo umano, ed è come se avessi ricevuto la comunione e subito tutto è più facile».
Parole e musica di questa canzone celebre sono di Lina Wertmuller. Proprio lei, la regista che esordì come giovane collaboratrice di Federico Fellini. Tra un film e una regia in Rai (presso cui lavorava negli anni Sessanta), Lina si divertiva anche a scrivere canzoni. Una di queste, è finita tra i classici di Anna Mazzini, in arte Mina. Lina non era una professionista delle sette note e negli anni ha deciso che raccontare storie dietro alla macchina da presa era ciò che gli piaceva.
Mina, invece, l’ha conservata nel suo repertorio, almeno fino a quando non si è ritirata dall’attività live. Rimane un pezzo imperdibile. Che fa pensare all’amore. E che ancora di più fa pensare ai momenti in cui è offerto nella vita uno sguardo che fa sentire vivi. E che, come dice la canzone, cambia tutto. Una canzone che forse piace anche a San Valentino, patrono dei veri innamorati…