La band Wang Chung è uno dei due ospiti internazionali della quinta e ultima puntata de “I migliori anni“, oggi su Rai 1: il gruppo new wave britannico sarà protagonista nello spazio che viene dedicato alla musica leggera estera. La band, che ebbe un grande successo negli anni ’80 con hit come “Dance all days“, “Everybody Have Fun Tonight” e “Let’s go!“, ma hanno anche firmato la soundtrack del film “Vivere e morire a Los Angeles” diretto da William Friedkin e una canzone di “The Breakfast Club“. La loro musica è entrata nella storia degli anni ’80 ed è stata inserita in decine di film e programmi tv, ad esempio era spesso in rotazione su Mtv.



Negli anni è variata la formazione, nata con il cantante Jack Hues, il bassista Nick Feldman con il batterista Darren Costin e il sassofonista Dave Burnand: nel 2016, infatti, il cantante lasciò la band e fu rimpiazzato da Gareth Moulton, che arrivava dalla band Cutting Crew. Due anni dopo Jack Hues è riapparso come solista per una data in Belgio, ma ora è pronto per il nuovo tour All-Star per “Abducted By The 80s” a cui parteciperà proprio con i Wang Chung. Infatti, è stato recentemente pubblicato “Orchesography” in cui Jack Hues e Nick Feldman reinterpretano i loro classici con la Prague Philharmonic Orchestra.



IL RITORNO DEI WANG CHUNG CON ORCHESOGRAPHY

In una recente intervista a Starburst Magazine, il cantante Jack Hues ha rivelato che i Wang Chung si stavano prendendo una pausa quando ha ricevuto la chiamata dal regista William Friedkin per la colonna sonora del suo film. Una «grande opportunità» secondo il cantante, che l’ha definita anche «un’esperienza liberatoria», visto che stava lavorando a una canzone che poi è diventata la colonna portante della soundtrack. Ripensare a quegli anni è un’occasione per Hues per ricordare le collaborazioni dei Wang Chung con grandi musicisti a Los Angeles, anche molto diversi tra loro. «È stato un periodo davvero fertile per i talenti e le persone che stavano facendo grandi cose nel settore».



Ora il gruppo torna con un nuovo progetto, Orchesography, nuovo album che non ha solo tocchi sinfonici dell’Orchestra Filarmonica di Praga: «Abbiamo riregistrato tutto, è una vera e propria rielaborazione di tutto, portando l’orchestra al centro del quadro, invece di essere una sorta di costosa decorazione». Per l’occasione hanno deciso di puntare non solo sui successi, ma anche su canzoni meno sconosciute, che però possono trovare nuova “vita” grazie a questa reinterpretazione.