Due scene che comunicano messaggi opposti ma con il medesimo scenario di sottofondo, la Farnesina: nella sede del Ministero degli Esteri si sono incontrati stamattina il titolare della diplomazia italiana Luigi Di Maio e il suo omologo Ministro cinese Wang Yi, mentre appena fuori il leader dissidente di Hong Kong Nathan Law – assieme ad una pattuglia di deputati del Centrodestra capeggiati dal forzista Lucio Malan – chiedeva al Governo italiano di rispondere ufficialmente ai soprusi e violenze che la Cina comunista impone alla città-Stato dopo l’instaurazione della “legge per la sicurezza” sotto avvallo della Governatrice Carrie Lam. Di Maio e Wang Yi hanno annunciato l’accordo sul gas con Snam e un altro per l’export di prodotti dell’agroalimentare Made in Italy, ma è il tema di Hong Kong a tenere banco specie dopo le parole dette dal Ministro degli Esteri cinese in conferenza stampa congiunta accanto all’ex leader M5s: «Con il ministro Di Maio ci siamo confrontati su Hong Kong nel rispetto di uno spirito di non ingerenza. Gli ho detto che il motivo della legge sulla sicurezza è colmare le falle che esistevano da tanti anni e combattere gli atti violenti che avvengono dappertutto nell’isola. Abbiamo fatto la legge per garantire i diritti di tutti e l’autonomia. Abbiamo fatto la legge perché è nostro diritto  fondamentale salvaguardare la libertà e la sicurezza degli abitanti».



L’APPELLO DEL DISSIDENTE DI HONG KONG ALLA FARNESINA

La replica del Ministro Di Maio però fa discutere visto che non vi sono accenni alle violenze viste nelle piazze di Hong Kong e non viene raccolto l’invito del dissidente fuori dalla Farnesina: «A Hong Kong è indispensabile preservare l’alto grado di autonomia e libertà. Seguiremo con molta attenzione i risvolti della nuova legge sulla sicurezza nazionale», ha spiegato il Ministro degli Esteri italiano a domanda specifica, aggiungendo poi «Ho ribadito che con i partner europei riteniamo che stabilità e prosperità di Hong Kong, sulla base del principio un Paese due sistemi, siano essenziali». Di Maio ha confermato che l’Italia è alleato della Nato, ma questo non toglie che la «Cina rappresenta indubbiamente uno dei nostri principali partner e non si può dimenticare che ormai è un attore ineludibile per affrontare qualsiasi scenario internazionale. Confronto fondato sulla franchezza con Pechino». Poco prima fuori dalla Farnesina lo storico leader giovane del movimento degli ombrelli di Hong Kong, Nathan Law, aveva spiegato ai giornalisti «La Ue ha espresso una posizione forte e anche il parlamento italiano ha condannato severamente l’implementazione della legge sulla sicurezza a Hong Kong. Onestamente non capisco perché il governo italiano non abbia seguito questa direzione».

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