Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile sono tornate in tv e lo hanno fatto con una diretta-maratona di cento ore. Le due donne hanno fatto a modo loro la storia della televisione italiana, prima entrando nelle case come venditrici e poi per i loro guai giudiziari. Erano fuori dalla tv dal 2013, ma ora che hanno pagato il loro conto con la giustizia sono pronte a riprendersi il loro spazio. «Noi vogliamo battere il loro record», la loro premessa. Nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Mow Magazine, dopo essere tornate dall’Albania, dove hanno aperto e rivenduto locali. L’obiettivo è essere «la voce del popolo», perché «non esiste che in tv parlano sempre quei quattro stronzi e basta». Ma ci tengono a dire che questo è solo l’inizio: «L’idea è quella di partire con un programma quotidiano, su YouTube, e tornare anche a vendere». Non si arrendono. Non lo hanno fatto neppure in carcere, come ha raccontato Stefania Nobile: «Quando hanno capito che insieme eravamo troppo forti ci hanno divise. Tra me e lei in fondo ci sono 21 anni, e verso di lei ho sempre avuto un forte senso di protezione». Erano forti e si bastavano: «Ci eravamo creati la nostra dimensione anche lì dentro e quindi ci hanno diviso. A me hanno mandato a Pisa, lei è rimasta a Bologna».



Prima di vendere in tv, Wanna Marchi vendeva in radio. «Ne ho girate diverse, credo di essere stata l’unica persona a vendere qualsiasi cosa anche in radio. Dicevo una cosa tipo: “Se perdete i capelli vi aspetto giovedì in un albergo di Cesena, se li avete già persi non venite, ma altrimenti venite e io ve li faccio ricrescere”. Incassavo anche 150 milioni alla volta», ha raccontato a Mow Magazine. Eppure, non si è mai sentita brava a vendere, piuttosto parla di intuito.



I “NO” A BERLUSCONI E CRAXI

Ma vendere è poi diventata una necessità per mantenere i figli: «I miei figli dovevano mangiare, non avevano le scarpe, non avevano niente, io non avevo i soldi neanche per pagare la luce elettrica, neanche per pagare la bolletta dell’acqua. Come li facevo, i soldi? Facendo la puttana? No. Allora ho iniziato a vendere, per me era un gioco, una sfida con me stessa». Ricorda anche l’incontro con Bettino Craxivoleva che entrassi nel suo partito») e quello con Silvio Berlusconi, che le propose di condurre “Ok, il prezzo è giusto”. Ma lei disse no perché aveva un’azienda di 92 persone. «La chiuda», le avrebbe detto lui. Lei rispose che non le piaceva neppure tanto il programma, seccandolo. «È la prima volta che ricevo un no nella mia vita», le avrebbe detto. Nessun rimpianto per quel no a Silvio Berlusconi. Ne ha qualcuno invece per quello a Bettino Craxi. «Mi offrì mezzo miliardo di lire, solo per fare uno spot dove dicevo che votavo socialista. Però pensai: “Se lo faccio compreranno da me solo chi vota così, ma chi non vota socialista lo perdo”». Una volta però l’avrebbe ingannata, cioè quando la invitò a Pisa e le face trovare la piazza piena di gente. «Dopo questa apparizione mi ha offerto di fare la pubblicità». Nell’intervista a Mow Magazine la figlia Stefania Nobile, a proposito di politica, ha spiegato che dopo l’esperienza in carcere non hanno più votato. «E non voterò mai più, se non ero degna da carcerata, non sono degna neanche oggi», ha aggiunto Wanna Marchi.



GLI ERRORI E IL CARCERE

Il percorso carcerario per madre e figlia è durato nove anni. «A causa del mio stato di salute non mi voleva nessuno, io ho un importante artrite reumatoide, diagnosticata quando avevo 30 anni. In galera sono arrivata a pesare 41 chili e nonostante questo non mi hanno mai concesso i domiciliari né una detenzione in ospedale», ha spiegato Stefania Nobile. Wanna Marchi ha invece ricordato un momento umiliante: «Una cosa che non dimenticherò mai è il momento in cui ti spogliano completamente e resti nuda. Per me uno shock. E poi ti dicono di fare le flessioni, alla mia età, capito? È umiliante. Non dimenticherò nemmeno le ciotole che ti mettono in mano». Lì Stefania Nobile ha conosciuto Pina Auriemma, co-imputata della Reggiani per l’omicidio Gucci. «Era la bibliotecaria. Con la scusa di portarci i libri mi veniva sempre a trovare in infermeria. Leggevo 3-4-5 libri alla settimana, un continuo, però adesso non riesco più, perché identifico la lettura con il carcere. Come lei non riesce a dipingere».

Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile sono comunque ben consapevoli dei loro errori. «Talmente tante cose che non te le saprei neanche elencare», ha affermato la mamma. «Ogni tanto dicevo: questo è l’ultimo anno e poi non facciamo più niente. Poi però guadagnavamo talmente tanto che ci ripensavo. Il mio più grosso errore è stato non fermarmi», ha spiegato la figlia. Ora hanno il minimo indispensabile in banca. Tre anni invece sono andati al compagno di Wanna Marchi: «L’uomo più onesto e più buono che esista sulla faccia della terra. Non c’entrava assolutamente niente. Eppure, vedi, è rimasto accanto a noi». E poi c’è Maurizio, il primo figlio: «Lui non l’abbiamo mai coinvolto», ha assicurato la sorella. Riguardo la sentenza, però, ha un rammarico che la fa sentire in colpa nei confronti della madre e del di lei compagno: «Ai tempi ci fu fatta la proposta di patteggiare e non fare un giorno di galera, io mi rifiutai perché ero convinta che mi avrebbero processato per ciò che avevo commesso, non per molto di più».

“GILETTI LIBERO, PARENZI TERRIBILE”

Wanna Marchi ha poi raccontato di essere convinta dell’innocenza di Massimo Bossetti, di Rosa e Olindo. Lei l’ha conosciuta a Bollate, così come ha conosciuto Annamaria Franzoni. «Sì, purtroppo sì. Lei è colpevole, non intendo parlarne». Sul mago Do Nascimento non si sbilanciano: «Dov’è? Non si sa, ma dove vuoi che sia, secondo me è a casa sua». A proposito di tv, definiscono «libero» Massimo Giletti e «intelligentissimo» Cruciani, invece su Parenzo piovono critiche. «È terribile. A Tele Lombardia mi pregava in ginocchio di andare ospite da lui. Poi ha sposato quella ricca e ora si sente importante, per me è sempre quel povero sfigato e com’era è rimasto. Di noi ha pure detto che siamo due delinquenti. Non glielo permetto». Sull’amore con Davide Lacerenza finito quando è andata in galera: «Il mio ultimo grande amore, poi sono finita in galera e lui, da uomo stupendo, si è trovata un’altra donna. Viveva a casa nostra con lei, ma io l’ho scoperto quando sono uscita. Sono stata male, malissimo, però dopo 2 mesi mi era passata, ho capito che non poteva aspettarmi e siamo diventati grandi amici».