Il GF vip secondo Wanna Marchi e Stefania Nobile
Wanna Marchi e Stefania Nobile sono state ospitate nella puntata odierna di Casa Pipol, pubblicato da thepipol_news su Instagram. Parlando con la loro solita lingua tagliente, hanno commentato l’edizione di quest’anno del Grande Fretello Vip, ma anche la deriva che sta prendendo il mondo delle influencer online, “sempre nude” ed anche l’arresto di Matteo Messina Denaro.
Partendo dal Grande Fratello Vip Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno detto che, se fosse possibile, nella casa “venderemmo l’intelligenza. Ma non è possibile”. Mentre, parlando dei loro personaggi preferiti confessano che non gli piace nessuno. “Detesto Antonino Spinalbese“, confessa Stefania Nobile, con Wanna Marchi che annuisce di fianco a lei, “è l’antisesso, l’antiuomo e l’antitutto. Secondo me ha una voce che è angosciante, perché detesto le persone come Conte che non hanno mai ne alti ne bassi, sono inquietanti, come il trapano del dentista. È sempre lì, come se fosse in un angolo. Per me un sex symbol è un Al Pacino, lui non è un sex symbol. Mi dispiace molto anche per la figura di Onestini, quello che sta facendo, mi ha fatto capire che il personaggio non era lui ma era Nikita, sparla troppo e non credevo che gli uomini fosse così pettegoli. Se devi criticare almeno fallo in faccia”.
Wanna Marchi e Stefania Nobile sulle inflencer
“Ma cosa sono le influencer?” chiede Wanna Marchi, interpellata da un ospite della trasmissione che gli chiede cosa ne pensi della deriva social degli influencer, ma poi interviene Stefania Nobile, “io ne vedo una che fa un gran parlare che si lava la faccia con il sapone dei piatti, un’altra che raccontava d essersi lavata i capelli con lo shampoo del cane. Davanti a queste cose cosa dire? Molte sono nude, ma mia madre mi ha insegnato che per vendere serve altro e quello bisogna tenerlo coperto. Instagram ha liberalizzato le chiappette, insomma..”.
Infine, parlando dell’arresto di Matteo Messina Denaro Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno detto di trovare assurdo che non avesse le manette in occasione dell’arresto. “Sono stata portata ammanettata alla barella in ospedale”, racconta sconvolta Stefania, “legata anche ai piedi“, suggerisce Wanna Marchi, “mi hanno portata dal carcere di Bologna all’ospedale per togliere il liquido al ginocchio, ma sai ero pericolosa ed ero ammanetta. Ogni volta che venivo portato in ospedale ero ammanettata, nonostante tutti i medici mi avevano esentato per una patologia all’osso del polso, ma gli agenti dicevano che il medico doveva pensare a curarmi. Ci sono rimasta male a vedere questa cosa, non è un bel messaggio e mi fa pensare che questo qua nasconde troppe cose, e comincio ad avere paura a vivere, perché un paese che non da sicurezza ai cittadini non fa per me”.