Wanna Marchi e Stefania Nobile protagoniste di una delle truffe più famose d’Italia, ospiti oggi de I Fatti Vostri. “Siamo libere oggi – ha esordito Wanna Marchi – di cosa mi occupo? Io seguo mia figlia, fa tanti lavori, fa tante cose in Albania, fa locali e li vende, fa tante cose, ristruttura case”, e la figlia ha replicato: “Mi sono reinvetata. Durante il processo sono diventata ristoratrice, non mi sono mai arreso e mia mamma mi segue. Lei ha 80 anni anche se ne dimostra tanti meno, di mestiere fa la mamma che è tanta roba”.



Sugli esordi, Wanna Marchi ha spiegato: “Ho cominciato per disperazione, dovevo dare da mangiare ai miei figli. Mi proposero una tv bolognese e mi inserirono in un programma, Gran Bazar. Piano piano ho iniziato a vendere, raccontando in tv la mia verità, di donna, di madre, dicevo tutto quello che era la mia vita, le persone si affezionarono e cominciarono a comprare”. “Se mi vogliono di nuovo io sono ancora qui, sono ancora vivo”, ha aggiunto Wanna Marchi, prima che Stefania prendesse la parola: “Io da bimba mi sono ritrovata con un microfono in mano, inizialmente avevo un ruolo marginale poi crescendo mi sono preso il nostro spazio”.



WANNA MARCHI E STEFANIA NOBILE: “ECCO COME ANDO’ IL TUTTO”

Quindi il passaggio alla vendita di amuleti scaccia malocchio: “Noi lavoravamo per un marchese, noi eravamo diventate da imprenditrici a dipendenti. E questo marchese aveva come dipendente il ‘mago’ Do Nascimento. Noi non ci abbiamo mai creduto ovviamente ma al malocchio ci credevano e gli italiani ci credono ancora oggi, la gente ha bisogno di credere. Comunque il tutto è nato così”.

Quindi arrivò il carcere: “E’ stato un trauma enorme, da povere, ricche poi di nuovo in miseria – ha spiegato Wanna Marchi – ma mi sono adeguata. Mi hanno messo in mano una ciotola come quella dei miei cani, mi hanno dato lenzuola sporche di sangue, sp*rma, ho pensato che dovevo abituarmi”. Stefania Nobile ha ripreso la parola: “Con le altre imputate nessun problema. Il carcere ti fa capire tante cose che durante la vita normale sfuggono, ti rendi conto che siamo tutti uguali”. “A me sembra un film – ha aggiunto Wanna Marchi – difficilmente io guardo indietro, sono giovane, devo guardare avanti”. Stefania Nobile ha aggiunto: “Eravamo le numero uno, siamo ed eravamo simpatiche. Noi pentite? Non serve pentirsi, se avessimo voluto adottare la tecnica del pentimento non avremmo fatto la galera”. Wanna Marchi ha conclusa: “Tornare in tv? Siamo su Netflix”.