Smascherato il “sistema” Wanna Marchi: processo e condanna a 9 anni per lei e per la figlia Stefania Nobile

Abbiamo fatto 9 anni e mezzo di galera, adesso cosa volete, l’ergastolo?“. Lo chiede Wanna Marchi in tv, anni dopo la conclusione della tormenta giudiziaria che ha visto la “regina delle televendite” e sua figlia, Stefania Nobile, condannate al carcere. Una pena che hanno scontato e di cui oggi, attraverso la serie Netflix Wanna, si torna a parlare tra passato, presente e futuro delle due protagoniste. Ascesa, successo e collasso di un impero, tradotti in uno dei casi più discussi della televisione italiana, sono al centro della nuova puntata di Un giorno in pretura in onda sabato 19 novembre, su Rai 3, dopo la mezzanotte.



Wanna Marchi e Stefania Nobile, rspettivamente madre e figlia, hanno pagato il loro conto con la giustizia per le truffe che le sarebbero costate una pena a poco meno di 10 anni di reclusione, e oggi avrebbero ricostruito la loro vita seguendo il sogno di stabilirsi in Albania. Al centro dello scandalo era finito anche il sedicente mago brasiliano Mário Pacheco Do Nascimento, fuggito dall’Italia nel 2001 a ridosso dell’arresto di Wanna Marchi e Stefania Nobile. Nello stesso anno, Striscia la notizia si era messa sulle tracce di un imponente raggiro dopo la segnalazione di una donna che ne sarebbe stata vittima. Dall’inchiesta del tg satirico di Antonio Ricci sarebbe scattata quella della Guardia di Finanza, con una operazione, “Tapiro salato”, conclusa proprio con le manette ai polsi delle due donne.



La rete di vendite di Wanna Marchi e Stefania Nobile, tra numeri del lotto e riti per salvarsi dal presunto malocchio, avrebbe portato alla loro società, riporta Ansa, guadagni per oltre 60 miliardi in 5 anni. Un “sistema” poi smascherato dagli inquirenti e approdato in tribunale con un esito definitivo in Cassazione: 9 anni e 6 mesi di carcere a Wanna Marchi e 9 anni e 4 mesi alla figlia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata.

Wanna Marchi e Stefania Nobile oggi: dai pregiudizi alla fuga dall’Italia

Wanna Marchi e Stefania Nobile oggi hanno voltato pagina. Nelle loro interviste televisive, scontate le rispettive pene tra carcere e domiciliari, hanno ribadito a più riprese di non essersi scrollate di dosso i pregiudizi che ancora le perseguiterebbero. Pochi mesi fa, in uno sfogo ai microfoni di Gabriele Parpiglia per Casa Pipol, hanno sottolineato il loro punto di vista sulla vicenda giudiziaria e umana che le ha viste coinvolte.

Stefania Nobile, la figlia dell’ex regina delle televendite ha ribadito la scelta di lasciare il Paese per cercare un futuro altrove, lontane dalle critiche che mai si sarebbero spente intorno alla loro storia. “Ci siamo ritrovate al cento di polemiche che non ci appartengono. Tanti inviti tv, tante motivazioni (successive) per cancellazioni o altre problematiche. La frase detta dai grandi produttori la seguente ‘Hanno problemi con la giustizia’. Ci ritroviamo dopo 9 anni di galera, dopo umiliazioni subite, dopo aver scontato la pena a giustificarci ancora una volta. (…) Io e mammetta siamo due cittadine libere, con passaporto e senza problemi penali (…). Gli italiani i soliti pecoroni? Assolutamente si! Per questo io e mia madre un giorno, non ora, ci leveremo dalle pa**e”. Da questo momento ogni insinuazione che danneggerà la nostra persona per non farci lavorare sarà oggetto di querela“.