Wanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, al centro della nuova puntata di Un giorno in pretura, il programma di Roberta Petrelluzzi in cui si ripercorre il processo a loro carico dopo le inchieste sulla loro attività insieme al sedicente “Maestro di vita” Mario Pacheco Do Nascimento, condannato e latitante in Brrasile. L’iter giudiziario delle due donne è finito anche al centro della serie Netflix intitolata Wanna, scaturito dal racconto di una delle vittime che avrebbe subito un raggiro dalle televenditrici.
Wanna Marchi anzitutto, seguita dalla figlia, per anni è stata la regina indiscussa delle televendite e ha creato veri e propri tormentoni davanti alle telecamere. Dietro le quinte del successo, secondo la ricostruzione emersa in sede processuale a loro carico, un sistema di truffe che avrebbe fruttato milioni e che poi sarebbe stato smascherato portandole alla condanna per associazone a delinquere finalizzata alla truffa. Scontata la loro pena tra carcere e domiciliari, 9 anni e 6 mesi Wanna Marchi e 9 anni e 4 mesi Stefania Nobile, hanno dichiarato di essere “pulite” e di volersi scrollare di dosso il pregiudizio che in Italia ancora sarebbero “costrette a subire” nonostante abbiano pagato il conto con la giustizia. “Non ho mai nascosto niente al mio pubblico“, aveva detto Wanna Marchi in un passaggio della sua deposizione alla sbarra.
Wanna Marchi, il processo a Un giorno in pretura
Sabato 26 novembre, in onda su Rai 3 poco dopo la mezzanotte, Roberta Petrelluzzi torna con il suo programma Un giorno in pretura per proporre la seconda parte del processo a carico di Wanna Marchi, Stefania Nobile e Mario Pacheco Do Nascimento, sedicente “Maestro di vita” come loro condannato, ma latitante in Brasile. Wanna Marchi e sua figlia per anni hanno cavalcato la cresta di un onda di successo nel settore delle televendite, conquistando migliaia di spettatori con prodotti dimagranti e creme per la pelle, ma anche con “soluzioni” per diventare ricchi in poche mosse grazie ai numeri del lotto del “Mago” Do Nascimento.
Nel 2006, dopo una lunga inchiesta e un processo, sono arrivate le condanne per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. In aula una sfilata di drammatiche testimonianze, rese da chi si sarebbe fidato di loro finendo per precipitare in un abisso di debiti che li avrebbe condotti alla rovina. “La mia vita è sempre stata davanti alla telecamera – ha dichiarato Wanna Marchi in tribunale –, non ho mai nascosto niente al mio pubblico“. L’accusa, però, sosteneva che insieme alla figlia e al sedicente mago brasiliano avesse nascosto un vero e proprio sistema volto a ingannare ignari clienti per fare soldi. Tanti soldi dietro false promesse di ricchezza e di bellezza. “Tutti abbiamo bisogno di illusioni nella vita“, ha dichiarato Wanna Marchi nella serie Netflix. “Sono truffatrice? Lo siamo tutti, tutti o nessuno“. La rete di raggiri messi a segno da Wanna Marchi e Stefania Nobile, secondo quanto emerso a processo e riportato dall’Ansa, avrebbe portato alla loro società guadagni per oltre 60 miliardi in 5 anni.