WAYNE BRIDGE CONTRO MANCINI: “LO ODIO”

La vittoria ottenuta dall’Italia ad Euro 2020 ha regalato grande gioia e soddisfazione al nostro Paese dopo un lungo periodo di difficoltà dovuto soprattutto alla pandemia di Covid-19 che si è abbattuta in tutto il mondo ma non tutti hanno gioito di questo successo, come emerge dalle parole pronunciate da Wayne Bridge contro Mancini. Il commissario tecnico degli azzurri è stato infatti attaccato ferocemente dall’ex terzino che aveva allenato durante la sua avventura alla guida del Manchester City, nel corso di The Big Stage di Bettingexpert: “Mi ha fatto davvero male perché odio Mancini, tutti sanno che non lo amo. Non direi che è il peggiore che ho avuto, ma tatticamente non è eccezionale.



Quello che ha fatto è stato buono, il che fa male a dirlo. Non solo la mia famiglia tifava per l’Inghilterra, ma tifava che Mancini perdesse, quindi ci ha ferito ancora di più. Non l’ho mai sopportato come allenatore. Quello che ha fatto al Manchester City è stato tutto merito dei giocatori e della squadra che aveva, sono loro hanno vinto, non lui come allenatore.” Secondo Bridge quindi nemmeno la conquista dell’Europeo sarebbe merito di Mancini ma piuttosto dei calciatori a sua disposizione nel corso del torneo.



WAYNE BRIDGE CONTRO MANCINI: L’ANEDDOTO SU BELLAMY

Le parole di Bridge contro Mancini non arrivano però del tutto a sorpresa. Se si pensa alla sua esperienza con il Mancio, Bridge nell’anno in cui il City ha conquistato la Premier League era stato ceduto in prestito al Sunderland ed era stato impiegato per soli 78 minuti nella sfida EFL Cup contro il Birmingham. Inoltre, anche gli stessi calciatori inglesi hanno dimostrato di non saper accettare la sconfitta essendosi tolti le medaglie nonostante le avessero appena ricevute. Il quarantenne ha inoltre raccontato un piccolo aneddoto riguardante il compagno Bellamy verso cui Mancini non sarebbe stato paziente: “Ho litigato con lui. Sono stato lì per qualche mese e ci siamo trovati bene ma non mi sono divertito per niente ad allenarmi. Un giorno Bellamy stava cercando di fare una domanda ‘cosa succede se questo accade in un gioco’, e Mancini diceva ‘stai zitto, stai zitto’ e alla fine lo ha mandato a casa.”

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