IL VERTICE WEBER-MELONI ‘RIMETTE’ L’ITALIA AL CENTRO DELL’EUROPA: “RUOLO FORTE, ALTRO CHE ISOLATI”
È bastato l’incontro a Palazzo Chigi di mercoledì tra Manfred Weber e Giorgia Meloni per rimettere l’Italia al centro dell’Europa? Ha contribuito, certamente, anche se probabilmente la nuova “luna di miele” tra la Presidente del Consiglio e il Partito Popolare Europeo parte da lontano, forse da quegli stessi convulsi giorni del voto su Ursula Von der Leyen. Con molti in ECR che votano espressamente contro la leader Ue, i voti di Fratelli d’Italia si astengono marcando forte le critica a chi ha voluto ricostruire la Commissione Europea ancora con il medesimo schema di centro-sinistra, ma consapevole anche che nei prossimi anni il dialogo tra Bruxelles e Roma dovrà essere serrato.
Nonostante la vittoria alle Europee 2024, Meloni e Le Pen non potranno dettare la loro agenda, “superata” da quella di chi in larga parte le elezioni le ha perse: lo ha riconosciuto lo stesso Weber nella lunga intervista oggi sul “Corriere della Sera” dopo la “discesa su Roma” per incontrare Meloni, il prossimo commissario Ue Raffaele Fitto e il vice nel PPE (nonché leader di Forza Italia) Antonio Tajani. Secondo il leader tedesco, l’Italia conterà politicamente in Europa anche perché il Centrodestra ha preso molti più voti di leader di Germania e Francia. «L’Italia è uno dei Paesi più importanti, Meloni e Tajani hanno preso molti voti alle Europee, a differenza di Macron e Scholz che ne sono usciti come i grandi perdenti».
Weber dice di voler sostenere cn forza la posizione dell’Italia al centro della prossima Europa, con un ruolo forte tanto per i voti espressi quanto per l’agenda che l’area popolare si aspetta di dettare “contro” socialisti, liberali e verdi che hanno preso molti meno consensi alle urne dello scorso giugno. Secondo il presidente del PPE, il ruolo del forzista Tajani è stato prezioso per rendere apprezzabile e accettata in tutta l’Europa la Presidente del Consiglio vista con freddezza due anni fa dopo l’elezione: «il suo governo di centrodestra è visto come pro-europeo, un governo credibile che sta cercando di risolvere i problemi». L’intero Centrodestra, compresa la Lega che pure fa parte dei Patrioti in Europa, è tutt’altro che anti-Ue o anti-Euro, a differenza di molti Paesi dove le correnti euroscettiche dominano in patria.
WEBER (PPE): “CRISI MORDE IN GERMANIA, EUROPA HA PERSO TERRENO. FITTO COMMISSARIO OTTIMO”
«Serio, credibile, responsabile»: così Weber definisce il Governo italiano, un colpo “importante” per chi ritiene che l’Italia a Bruxelles venga considerata alla stregua di un Orban “qualsiasi”. Le parole del leader PPE vanno intuire come il non-voto su Von der Leyen potrebbe essere presto dimenticato, specie con i Popolari che attendono un voto “friendly” dai Conservatori & Riformisti di Meloni per il novero dei commissari Ue pronti al “lancio” nel mese di settembre.
Di sicuro una casella sarà occupata da Raffaele Fitto, che avrà il voto del PPE: «Fitto è un mio ottimo amico, è un forte difensore degli interessi dell’Italia, una persona responsabile, molto intelligente». Sempre al “Corriere della Sera” è ancora Weber a spiegare come la crisi economica è tutt’altro che superata in Europa, quanto nella sua Germania e servirà un piano a lungo termine che possa realmente far superare l’impasse dell’Unione dopo una scorsa legislatura tutt’altro che positiva in tal senso (con gli screzi a distanza con Von der Leyen che avevano fatto pensare in un primo momento ad un cambio della guardia a Bruxelles, cosa poi non avvenuta per l’inserimento di Macron e Scholz nella trattativa). «L’Europa sta perdendo terreno, forza e competitività», denuncia Scholz che considera Berlino messa peggio di Roma su tanti dossier. Di sicuro l’Ue con la nuova Commissione dovrà sostenere le PMI, evitando le rotture viste nella scorsa legislatura anche su clima, regolamentazioni (considerate eccessive da Weber) ed intelligenza artificiale.
Capitolo finale dedicato ad un altro tema chiave su cui l’Europa deve e dovrà fare molto meglio, magari guardando proprio all’esempio dell’Italia che con il Governo Meloni ha portato alla drastica riduzione degli arrivi verso le proprie coste: «Il governo ha dimostrato che si può diminuire di molto il numero dei migranti che arrivano in Europa. Non è tattica politica, le cifre dicono che il calo degli arrivi è del 60%». Dall’economia all’immigrazione, passando per le posizioni pro-Ue su politica estera ed economica, il lavoro del Governo di Centrodestra è sostenuto dal Partito Popolare che punta con Weber a prendere le distanze da quanto fatto nei primi 5 anni di guida Von der Leyen: con la stessa presidente e lo stessa schema di maggioranza sarà possibile fare davvero meglio? Ai posteri (e alle urne di Germania il prossimo anno) l’ardua sentenza…