Wei Jingsheng, il più noto disertore cinese, in America dal 1997, ha svelato nel suo nuovo libro di aver avvisato l’intelligence degli Stati Uniti a novembre 2019, poco prima dello scoppio della pandemia di covid, dell’esistenza di un nuovo pericoloso virus che stava diffondendosi in quel di Wuhan. “What Really Happened in Wuhan”, è il titolo del volume scritto da Wei Jingsheng, e all’interno dello stesso si legge che quel “misterioso virus” era iniziato a circolare durante i giochi militari di Wuhan dell’ottobre di due anni fa. Wei aveva quindi deciso di contattare un politico che aveva contatti con il presidente, ma evidentemente l’allarme non è stato preso sul serio: «Ho percepito che non erano così fortemente preoccupati come lo ero io – ha svelato il disertore cinese – quindi ho fatto del mio meglio per fornire informazioni più dettagliate. Forse non credevano che un governo potesse coprire l’esistenza di un virus. Allora ho insistito nel tentativo di convincerli».



Wei è rispettato sia dai democratici che dai repubblicani, ed è considerato vicino a Mike Pompeo, ex segretario di stato, e alla speaker della Camera, Nancy Pelosi: «Ho parlato con Dimon e alcuni altri politici americani alla Camera del pericolo di questa situazione – ha proseguito – c’erano anche funzionari della Casa Bianca in quel momento. A novembre 2019».



WEI JINGSHENG E L’ALLERTA SUL COVID AGLI USA: “ERA COME FERMARE L’11 SETTEMBRE”

Non è stato svelato però il nome del politico con cui è entrato direttamente in contatto: «Non sono sicuro che questo politico voglia che parli di lui proprio qui. Ma voglio dire che è un politico abbastanza in alto, abbastanza in alto da poter raggiungere il presidente degli Stati Uniti».

Secondo David Asher, funzionario del Dipartimento di Stato a capo della task force che doveva indagare sulle origini del covid, ha spiegato che quanto offerto da Wei equivaleva a «fermare l’11 settembre prima che accadesse». Stando ad Asher il governo a stelle e strisce sarebbe stato in possesso di altre prove d’allarme sul virus essendo venuto a sapere di operatori dell’Istituto di virologia di Wuhan che si ammalavano di sintomi molto simili al covid a fine 2019.