Continua il processo di Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico accusato di molestie sessuali sulle donne. Durante il processo Dawn Dunning ha rivelato nuovi dettagli sul produttore rivelando che avrebbe utilizzato i nomi di Charlize Theron e Salma Hayek per convincere le sue vittime a scendere a compromessi. A parlare è l’attrice Dunning che, durante il processo Weinstein, ha raccontato di aver incontrato l’ex re Mida del cinema di Hollywood per la prima volta in una camera di hotel. Stesso copione e stessa storia stando a quanto raccontato dall’attrice che ha rivelato che Weinstein l’avrebbe avvicinata toccandole le parti intime. Un approccio che ha sconvolto la donna al punto di scappare via con il produttore che le diceva di non scappare, anzi le chiedeva anche scusa per quel gesto. Dopo quel primo approccio l’attrice ha rincontrato Weinstein che in quest’occasione le avrebbe proposto un rapporto di sesso a tre in una suite dell’hotel. Dunning ha rifiutato la proposta indecente del produttore che ha perso la pazienza al punto da cominciare ad urlare.
Dawn Dunning contro Harvey Weinstein: “volevo fingere che non fosse accaduto”
L’attrice ha raccontato la scena: Weinstein era in accappatoio e dopo il suo rifiuto ha cominciato a sbattere dei contratti di lavoro dicendo che li avrebbe firmati solo se Dunning avesse accettato il rapporto di sesso a tre. “Mi sono messa a ridere. Pensavo stesse scherzando” ha detto l’attrice che ha infastidito non poco Harvey che avrebbe replicato dicendo “non farai mai strada nel settore, è così che funziona!”. In questo frangente Weinstein avrebbe fatto il nome di Charlize Theron e Salma Hayek dicendo che anche loro all’inizio della loro carriera sono scese a compromessi pur di raggiungere il successo. A chi le ha chiesto come mai si è ripresentata al secondo appuntamento privato con Weinstein, Dawn Dunning ha detto che l’approccio dell’ex regista non è stato peggio di quello ricevuto in alcuni nightclub e che non si è dimostrato pericoloso. Riguardo al secondo incontro ha detto: “volevo fingere che non fosse accaduto. Non volevo essere una vittima. Stavo cercando di ottenere un lavoro, quindi era un rapporto professionale… Per me era davvero importante”.