Come ogni anno il 31 dicembre indica la chiusura dell’anno fiscale e con questa data viene posto il termine di misure speciali introdotte nel 2023 riguardanti questioni contributive, fiscali e del lavoro. Per la proroga delle stesse infatti il governo deve intervenire direttamente attraverso delle misure apposite: in tal caso si programma una proroga attraverso la legge di bilancio da approvare entro la fine dell’anno fiscale e che attesti un documento programmatico che sarebbe poi reso attuativo attraverso i decreti da discutere e approvare l’anno successivo. Ma cosa si prevede a tal proposito per il 2024?



Welfare lavorativo 2023: quali sono le misure attualmente ancora in vigore?

Se il 31 dicembre è il termine scadono le agevolazioni contributive legate all’assunzione di giovani under 36 a tempo indeterminato o alla trasformazione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, ciò non esclude come possibilità che tali agevolazioni possano essere prorogate al 2024 attraverso un articolo opportunamente inserito in legge di bilancio.
Quest’anno, la bozza della legge di bilancio (anche detta manovra) verrà presentata entro il 16 ottobre.



In merito alle agevolazioni citate poc’anzi, il beneficio attualmente in vigore include l’esenzione totale dei contributi INPS per 36 mesi (o 48 mesi in alcune regioni). I datori di lavoro devono considerare l’anticipazione delle assunzioni e la stabilizzazione di contratti esistenti. Anche l’assunzione di donne viene costantemente supportata da determinate misure di welfare: infatti queste misure sono previste in scadenza al 31 dicembre 2023, ma verranno quasi certamente prorogate. Anche in questo caso i datori di lavoro potranno beneficiare dell’esenzione contributiva del 100% fino a 8.000 euro all’anno per le nuove assunzioni di donne con specifici requisiti.



Anche la questione dei fringe benefit, che non sempre riescono ad ottenere un aiuto dall’azienda, resta comunque in vigore fino al 31 dicembre e si discute proprio in queste ore per la relativa proroga, dal momento che il contributo aziendale, detassato, potrebbe aiutare le (poche e fortunate) famiglie contro l’inflazione. Per i lavoratori senza figli a carico, il limite rimarrà a 258,23 euro, per chi ha figli a carico il benefit arriva a 3 mila euro.

Welfare lavorativo 2023: smart working in scadenza per i lavoratori fragili?

Salvo ulteriori proroghe, anche l’agevolazione dello smart working per i lavoratori fragili potrebbe terminare il 31 dicembre 2023. Questo si applica, al momento, sia nel settore pubblico che in quello privato, ma viene esteso anche ai genitori che hanno maggiori difficoltà a conciliare la vita lavorativa e quella privata per la gestione di una prole di età inferiore ai 14 anni, oppure coloro che si occupano di un parente o convivente affetto da handicap.